IN COMMISSIONE
UDINE Seconda tornata di audizioni nella III Commissione sul ddl

Martedì 12 Novembre 2019
IN COMMISSIONE UDINE Seconda tornata di audizioni nella III Commissione sul ddl
IN COMMISSIONE
UDINE Seconda tornata di audizioni nella III Commissione sul ddl 70, la riforma sanitaria che drizzare le antenne ai sindacati per un eccesso di potere alla giunta regionale e un'apertura al privato che non convince. Cgil, Cisl e Uil evidenziano diversi punti critici, anche per le modalità di un tavolo che, secondo i sindacati, è stato avviato senza dare al giusto peso alla diversa rappresentatività delle parti sociali coinvolte e con la scelta, giudicata molto grave, di non convocare le categorie dei pensionati dei sindacati confederali. Ma è soprattutto il merito del disegno di legge a lasciare perplessi. Se il ddl vuole essere una sorta di legge delega, a noi sembra che il mandato che si intende conferire alla giunta sia eccessivo. I sindacati rivendicano inoltre l'esigenza di investire su nuove assunzioni, richieste cui si somma l'appello per un cambio radicale nelle relazione sindacali con la giunta e anche con la III Commissione, perché concludono Cgil, Cisl e Uil per la rappresentanza che abbiamo ci spetta un ruolo di interlocutori veri in questo processo di riforma. E sulla riforma intervengono anche le professioni sanitarie, rivendicando un ruolo nel sistema. La sostenibilità del sistema finanziario in Friuli Venezia Friuli non va confusa con un de finanziamento sottolinea il Coordinamento Regionale delle Associazioni delle Professioni Sanitarie del Fvg, (Co.Re.Aps) a cui aderiscono 16 associazioni rappresentative di circa 4000 professionisti appartenenti all'area tecnica, della riabilitazione e della prevenzione. Senza un forte investimento sui professionisti - ha affermato il presidente Giorgio Sirotti, l'equazione più territorio meno ospedalizzazione, che rappresenta a nostro avviso uno degli obiettivi forti di questa riforma, rischia di diventare un annuncio destinato a non produrre risultati concreti, ma il ruolo delle professioni sanitarie attualmente non appare sufficientemente definito all'interno di questo processo, così come non si riconoscono elementi chiave rispetto al tipo di contributo che i professionisti possono garantire. Il Co.Re.Aps ha quindi sottoposto alla Commissione tre proposte di emendamento, che prevedono la creazione all'Arcs di un'apposita area denominata sviluppo delle professioni sanitarie e del sociale composta da una rappresentanza delle professioni, la modifica delle competenze del dipartimento di prevenzione, e la rappresentanza degli Ordini delle professioni sanitarie. Più soddisfatti gli Ordini dei medici del Fvg che già a suo tempo avevano segnalato alcune criticità come la garanzia della continuità assistenziale, la soluzione all'affollamento dei pronto soccorsi, una maggiore connessione tra distretti sanitari e ambiti socio assistenziali, oltre alla sistemazione della rete informatica Pare che il nuovo assetto proposto recepisca queste istanze commenta il presidente dell'Ordine di Udine, Maurizio Rocco, di comune accordo con gli altri Ordini regionali auspicando, in fase di ultimazione della riforma, un coinvolgimento degli ordini professionali.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci