IN CITTÀ
UDINE È passato poco più di un mese dall'ultima quarantena,

Mercoledì 7 Ottobre 2020
IN CITTÀ
UDINE È passato poco più di un mese dall'ultima quarantena, ma la caserma Cavarzerani è di nuovo zona rossa per una nuova positività tra i richiedenti asilo. E così, lunedì sera il sindaco Pietro Fontanini ha emesso l'ordinanza di isolamento fino al 15 ottobre. «L'Azienda Sanitaria ci ha segnalato che un ospite è risultato positivo al Covid ha spiegato il primo cittadino - e in sintonia con quanto accaduto ad agosto, è stata istituita la quarantena per le circa 190 persone accolte all'interno. È una regola che vale per tutte le persone, quindi anche per chi è entrato illegalmente in Italia. Spero non ci siano problemi; ora, rispetto a mesi fa, ci sono meno ospiti, ma la situazione rimane complessa finché la Prefettura non organizzerà all'interno della caserma degli spazi separati per gruppi più piccoli, di circa 50 persone, per evitare i contatti. Non essendoci ancora, teoricamente il positivo può essere stato vicino a tutti gli altri e quindi è necessario un isolamento per tutta la struttura».
RISPETTO AD AGOSTO
Per controllare la zona off limits era stato istituito un imponente servizio di sorveglianza (per evitare scavalcamenti dei muri) che aveva coinvolto tutte le forze dell'ordine, la Protezione Civile (che aveva anche pulito l'area attorno alla recinzione e installato alcune telecamere) e persino l'esercito: la Prefettura dovrà ora stabilire se e in che forma riattivarlo, ma già ieri volanti della Polizia di Stato monitoravano il perimetro. A preoccupare Fontanini, però, ora è anche lo smantellamento dei Decreti Salvini: «Queste persone ha commentato - saranno più libere di girare per la città, dovremo dargli un documento di identità e i lavori socialmente utili. Si tornerà alla situazione di due anni fa, quella dell'epoca Honsell»
Nel frattempo, dal Pd arriva l'attacco della consigliera Eleonora Meloni: «Spero Fontanini abbia valutato con attenzione la decisione. Dichiarare un'altra volta zona rossa' tutta la struttura, con il conseguente spiegamento di mezzi e personale, significa che là dentro si sono dei problemi cui non si sta facendo fronte in modo adeguato».
SANTA CATERINA
Duecentosettanta bancarelle da ogni parte d'Italia, promiscuità, possibilità di assembramenti: troppo alto il rischio contagio e Palazzo D'Aronco ha deciso di non fare la Fiera di Santa Caterina. E a chi, dall'opposizione, attacca perché invece Friuli Doc si è fatto, Fontanini risponde che si tratta di posizioni pregiudiziali. Ieri il primo cittadino è tornato sull'ordinanza che sospende le bancarelle in piazza Primo Maggio a causa del pericolo Covid: «È la sagra più antica di Udine ha detto - e ci dispiace. La manifestazione attira migliaia di persone e questa concentrazione ci ha portato a malincuore a sospenderla per evitare il rischio focolaio. Dobbiamo essere responsabili».
L'OPPOSIZIONE
Appena uscita la notizia, lunedì, la minoranza è passata subito all'attacco: «Perché ha commentato Enrico Bertossi, capogruppo di Prima Udine -, gli assembramenti senza mascherina di Friuli Doc andavano bene mentre quelli di Santa Caterina sono pericolosi?».
«Da 103 anni a oggi non era mai successo che la fiera di Santa Caterina non si tenesse ha detto invece il capogruppo Pd, Alessandro Venanzi - Siamo consci del momento, ma perché ad esempio Friuli Doc, Udine sotto le stelle, Food truck festival, i mercati sì e Santa Caterina no? Bastava pensarci prima, allargandola ad esempio per le vie del centro e coinvolgendo solo gli operatori regionali».
Netta la replica di Fontanini: «Ci dicevano di non fare Friuli Doc e ora dicono sì a Santa Caterina. Dov'è la coerenza? C'è un atteggiamento preconcetto verso questa amministrazione ha detto - A Friuli Doc si entrava dopo la misurazione della temperatura e aver lasciato i dati per i tracciamento; in più, si poteva stare solo seduti, la situazione era molto più controllata. Tra le bancarelle ci si muove liberamente, le persone toccano la merce: c'è promiscuità e rischio assembramenti. Nell'ultimo mese i contagi stanno aumentando. Non vedo altra soluzione. Tra l'altro, attendo il nuovo Dpcm che sarà più restrittivo: penso che abbiamo solo anticipato alcuni provvedimenti».
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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