IL SUPPORTO
UDINE I turni pesanti, la paura del contagio, il contatto quotidiano

Mercoledì 1 Aprile 2020
IL SUPPORTO
UDINE I turni pesanti, la paura del contagio, il contatto quotidiano con la sofferenza dei pazienti e, talvolta, anche la lontananza da casa e dagli affetti per chi, fra i sanitari, sceglie di non dormire in famiglia, proprio per evitare rischi legati al Covid-19. Un mix di ingredienti con effetti potenzialmente esplosivi, quello che pesa sulla quotidianità di medici, infermieri e operatori sociosanitari friulani impegnati nella battaglia contro il coronavirus. Spesso fronteggiano la stanchezza con l'adrenalina, ma il rischio di disturbi legati allo stress è un nemico sempre in agguato, soprattutto per chi è più fragile o semplicemente più provato. Per questo, ora anche per gli operatori sanitari arriva la possibilità di lanciare un Sos psicologico e chiedere aiuto ai professionisti della salute della psiche.
I COLLOQUI
L'Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (AsuFc), infatti, ha attivato la disponibilità per colloqui al telefono con lo psicologo: «L'obiettivo principale è dare una prima risposta al possibile stress correlato dalle condizioni emotive e lavorative inerenti lo stato di emergenza. Gli operatori che fungono da riferimento avranno cura di raccogliere le richieste, dare una prima risposta ed eventualmente smistare le richieste ad altri colleghi disponibili», fa sapere l'Azienda. Ma come funziona? Il medico o l'infermiere che ha bisogno di un aiuto, secondo la procedura attivata, trova i riferimenti e i contatti sulla rete Intranet interna, scrive una mail e fissa un appuntamento per un videocolloquio su Skype. Dall'altra parte, trova un team di psicologi, operativo all'ospedale civile di Udine, al distretto sanitario udinese, ma anche nei nosocomi di Tolmezzo e Gemona, all'ospedale di Palmanova, Latisana, San Daniele e Codroipo. In campo un esercito di professionisti: una decina in ospedale a Udine, 4 al consultorio familiare, uno a San Daniele, due a Latisana, tre o quattro a Palmanova e uno per le sedi di Tolmezzo e Gemona.
I SERVIZI
Ancor prima di quest'ultima iniziativa, a supporto di chi lavora in prima linea nella sanità, era partito un servizio analogo di ascolto, ma destinato ai cittadini, attivato dal Consultorio familiare di Udine, sotto il simbolo di un rassicurante arcobaleno. Per chi si sente stressato dalla reclusione forzata in casa, per chi ha paura di perdere il lavoro o vive ogni giorno l'angoscia di chi è già rimasto senza occupazione c'è un numero di telefono (0432553744), che si può chiamare dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 15: all'altro capo, rispondono gli operatori che smistano le chiamate e fissano, eventualmente, dei colloqui su Skype (sono state acquistate appositamente delle telecamere) con uno dei cinque psicologi in servizio per affrontare i problemi dei cittadini.
I PROBLEMI
Nei primi due giorni di attivazione per ora sono arrivate sei chiamate. I problemi principali? Ansia, depressione, paura del contagio. Ma il sostegno che si può ricevere non è solo strettamente psicologico, visto che al Consultorio lavorano anche tre assistenti sociali e sei ostetriche, che possono fornire consigli utili nel loro campo di competenza: per dire, se una mamma vuole dei consigli sull'allattamento, li potrà trovare. Per i pazienti con patologie mentali serie, come per le persone disabili o i ragazzi e bambini autistici e le loro famiglie, c'è poi un servizio di ascolto psichiatrico dedicato, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 (0432559837). Inoltre, per i pazienti in quarantena o in isolamento e per i loro familiari, anche sul territorio sono stati attivati dei servizi di ascolto e supporto psicologico: nella Bassa risponde lo 0432921919, per l'area di San Daniele e Codroipo lo 0432949454.
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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