Il riscatto della sanità friulana

Venerdì 12 Luglio 2019
Il riscatto della sanità friulana
SALUTE
UDINE La sanità del Friuli Venezia Giulia rialza la testa e ripone nell'armadio la maglia nera che solo due anni fa aveva portato il Sistema sanitario regionale al penultimo posto a livello nazionale, nel gruppo di regioni appartenenti all'area critica, oltretutto come new entry tra le peggiori. Peggio di noi aveva fatto solo il Molise. Quest'anno la musica è cambiata e la sanità regionale si guadagna il quinto posto in classifica, preceduta solo da quelle di Provincia di Trento, Toscana, Provincia di Bolzano e Lombardia, ma quel che più conta è rientrare di nuovo in quella parte della classifica che considera un Sistema sanitario d'eccellenza, area in cui il Ssr del Fvg sfiora il 57% in un range che va dal 31% che è il peggiore risultato fatto dalla Sardegna al 71%, il migliore conquistato dalla Provincia autonoma di Trento. Questa è la fotografia delle performance dei sistemi sanitari regionali presentata dal Crea Sanità, il think-tank dell'Università di Roma Tor Vergata per la ricerca economica sanitaria che misura la soddisfazione sulle prestazioni del servizio sanitario rilevata da un panel 98 esperti provenienti da cinque categorie di portatori di interessi: utenti, istituzioni, professioni sanitarie, management aziendale e industria medicale.
L'ASSESSORE
C'è soddisfazione perché il Friuli Venezia Giulia è nell'area di eccellenza ma l'obiettivo di legislatura sarà scalare ancora posizioni e rientrare nella primissima fascia ha commentato il vicegovernatore con delega alla salute Riccardo Riccardi, che ieri è volato a Roma alla presentazione del Rapporto, facendo riferimento alle tre realtà che hanno una marcia in più: le Province di Trento e Bolzano e la Toscana, le super eccellenti. Analizzando le singole categorie, le posizioni in classifica subiscono variazioni più o meno importanti rispetto al risultato complessivo del quinto posto. Chi è che dà voti alti e chi bassi alla sanità del Fvg? Sembra piuttosto generosa la categoria delle istituzioni i cui rappresentanti promuovono con un 62% (su un massimo di 68%) la sanità regionale. Quanto alla categoria delle professioni sanitarie, tra presidenti o segretari nazionali di società scientifiche e dell'università, rispetto allo scorso anno il Ssr scala la classifica e guadagna due posizioni in più, piazzandosi sul podio con un ottimo terzo posto che vale ancora di più se si considera che le eccellenti Province autonome di Trento e Bolzano hanno perso ben tre posizioni. Un po' più severi i rappresentanti dell'industria medicale, ovvero i dirigenti delle aziende farmaceutiche, il cui giudizio porta la sanità regionale al sesto posto. Stesso parere per la categoria del management aziendale, un parere autorevole che arriva da direttori generali e direttori sanitari di aziende sanitarie. Il giudizio in assoluto più severo, quasi una bocciatura, è quello che arriva da presidenti e coordinatori delle associazioni di pazienti, la categoria utenti e cittadini che fanno scivolare la sanità del Fvg al decimo posto in classifica, non proprio bocciata ma a metà strada tra i migliori e i peggiori. Per l'utenza, insomma, il nostro Sistema sanitario è rimandato.
INDICATORI
Il Rapporto, nella valutazione delle performance, compie un'analisi su numerosi indicatori che appartengono a cinque dimensioni: sociale, innovazione, economico-finanziaria, di appropriatezza (ad esempio ricoveri a rischio di inappropriatezza) e esiti (aspettativa di vita e mortalità evitabile). In Fvg calano le voci sociale (- 4,6% rispetto al 2018) e appropriatezza (-2,5%); più contenuto il calo nella categoria economico-finanziaria (-1,9%), questo dato ci deve spronare a modificare i percorsi di salute e i modelli organizzativi per spingere ulteriormente verso l'integrazione sociosanitaria ha sostenuto Riccardi - è necessario che l'obiettivo si sposti dalla sanità alla salute, alla ricerca di risposte ai bisogni più complessi e articolati delle persone.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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