Il rimpasto è sul piatto Ecco Falcone e Manzan

Venerdì 22 Novembre 2019
IL VERTICE
UDINE Dopo mesi di mal di pancia interni, Pietro Fontanini annuncia ufficialmente il rimpasto: con un esecutivo che rimane a dieci, via due assessori e dentro due volti nuovi che entreranno in squadra dalla prossima seduta, quella di martedì. E le new entry, ha assicurato, saranno rappresentanti di Progetto Fvg e Autonomia Responsabile. Di più, il sindaco non ha voluto dire, al termine della riunione con i vertici locali e regionali dei gruppi di coalizione: assieme al presidente della Regione Massimiliano Fedriga, c'erano Renzo Tondo, Sandro Bassi e Marco Valentini (Ar), Sandra Savino, Giovanni Barillari ed Enrico Berti (Fi), Sergio Bini e Michele Zanolla (Progetto Fvg), Angelo Compagnon e Mirko Bortolin (Udc, che pare abbiano chiesto la presidenza di una commissione), Walter Rizzetto e Luca Vidoni (Fdi) e Lorenza Ioan (che nei giorni scorsi aveva annunciato il passaggio dalla Lega a Fdi, per poi ritirarlo, si mormora, grazie alla promessa di un posto in giunta quando qualcuno degli assessori leghisti si candiderà alle politiche).
LA STRADA
Anche se i nomi e la ridistribuzione delle deleghe non sono stati annunciati, la strada sembra ormai segnata: ad abbandonare Palazzo D'Aronco saranno Paolo Pizzocaro e Daniela Perissutti, privi del sostegno di un gruppo consiliare; al loro posto, Antonio Falcone (per i biniani) e Giulia Manzan (per i tondiani). Alla fine, il Comune si è affidato ad una nota: «I partecipanti all'incontro hanno sottolineato il fatto che governare Udine dopo un ventennio di sinistra è un'azione non sempre facile e che la compattezza della maggioranza di centrodestra è un passaggio imprescindibile affinché si possano mantenere gli impegni presi con i cittadini di quella che deve tornare ad essere la capitale del Friuli». Quello su cui si è voluto porre l'accento, è la ritrovata unità della coalizione: «Grazie al presidente ha detto il sindaco -, che è venuto qui non come visistors, come dice qualcuno, ma come partner di una maggioranza in sintonia con quella regionale, assieme ai responsabili dei partiti, che hanno espresso la volontà comune di intensificare l'azione amministrativa. Abbiamo la necessità di far capire ai cittadini le scelte che stiamo facendo, che sono scelte coraggiose e innovative, come su via Mercatovecchio o il porta a porta. Sono scelte che possiamo fare perché abbiamo coraggio e siamo uniti, ma anche perché la Regione ci dà la sicurezza di avere i mezzi finanziari perché è conscia che Udine ha un ruolo importante». «Ho colto le sollecitazioni di tutta la maggioranza affinché il rapporto tra Regione e Comune sia sempre più stretto ha detto Fedriga -, perché condividiamo l'idea che Udine sia un capoluogo strategico. Mi sembra che si sia rinvigorito il rapporto di maggioranza, con la consapevolezza che andando avanti uniti e aumentando le occasioni di confronto si possano raggiungere obiettivi importanti. Dopo anni di immobilità, l'amministrazione di Fontanini ha proseguito -, sta dimostrando una voglia di cambiamento importante e il cambiamento bisogna spiegarlo bene. Una delle criticità del centrodestra è quella di saper comunicare bene quello che fa: è corretto e democraticamente doveroso che i cittadini sappiano le cose buone che stiamo facendo».
L'OPPOSIZIONE
Parla di città commissariata il capogruppo di Prima Udine, Enrico Bertossi: «Il sindaco Fontanini ha avuto bisogno dei capi partito venuti da fuori per puntellare la sua traballante poltrona. Tra pochi giorni ratificherà una giunta che, per la prima volta nella storia, avrà ben sei componenti su undici residenti fuori città. Nel vertice con i visitors non si è parlato di nessun problema concreto di Udine, del suo ruolo e dell'attenzione che la Regione dovrebbe avere nei suoi confronti: hanno parlato solo ed esclusivamente di poltrone». Commento simile anche da parte del capogruppo Pd, Alessandro Venanzi: «Un sindaco dovrebbe parlare con il presidente della Regione delle priorità della città e del territorio. Invece Fontanini chiede aiuto ai big regionali per spartire poltrone e tenere in piedi una maggioranza rassegnata e senza idee, che dimostra quotidianamente di navigare a vista. Fontanini si è arreso e ha chiamato i soccorsi da fuori: questa maggioranza è sempre più lontana dai cittadini e dai loro problemi, punta alla mera sopravvivenza politica. Udine era chiamata ad affrontare le sfide del futuro e la Lega vuole farne un borgo chiuso e sottomesso: un triste spettacolo».
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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