IL RICATTO
PORDENONE Alla fine si è deciso. Dopo mesi di paura e tensione

Domenica 17 Novembre 2019
IL RICATTO PORDENONE Alla fine si è deciso. Dopo mesi di paura e tensione
IL RICATTO
PORDENONE Alla fine si è deciso. Dopo mesi di paura e tensione ha scelto di dire basta a quelle minacce che gli stavano distruggendo la vita ed è andato nella caserma dei carabinieri di Aviano a denunciare l'accaduto: «La mia ex mi ricatta con dei film girati a mia insaputa durante rapporti sessuali. Le ho già dato 25 mila euro e ora mi vuole una casa e un'auto». Grazie al coraggio del professionista, persona nota, i carabinieri al comando del maresciallo Luigi Ruzza, coordinati dal pm Federico Baldo, hanno identificato la donna - una trentenne originaria del Paesi dell'Est (ma si era spacciata per colombiana) che risiede a Trieste - e l'hanno arrestata in flagranza di reato, mentre cercava di estorcere altro denaro, e non solo, all'uomo con il quale aveva avuto una relazione sentimentale. Ma che, evidentemente, di amoroso aveva ben poco.
LA STORIA
Un uomo di mezza età, stimato, si innamora di una donna più giovane. Un canovaccio non certo nuovo e che non desta particolare stupore. Lei ha trent'anni, è bella, avvenente. Dice di essere colombiana e tra i due nasce una storia. Cene, serate e rapporti intimi. Peccato che, senza che lui sospetti nulla, lei pensa bene di filmare di nascosto la parte più privata della loro relazione, quella che dovrebbe riguardare solo la coppia. E questo nonostante lui avesse assolutamente negato il consenso a immortalare le loro nottate più intime. La storia finisce e l'amore si trasforma in una lunga serie di ricatti a luci rosse. La donna sveste i panni dell'innamorata dell'uomo più anziano e indossa quelli della ricattatrice senza scrupoli.
LE RICHIESTE A LUCI ROSSE
«Pagami o i filmini di noi due finiscono in rete». Questo l'addio sofferto della trentenne al suo ex. Nelle immagini nulla viene nascosto all'immaginazione e non è difficile immaginare la paura e l'imbarazzo del professionista all'idea che quella parte della loro vita fosse data in pasto alla rete. Passano i giorni e dopo qualche settimana l'uomo consegna alla donna 400 euro. Che ovviamente non le bastano; vuole ancora soldi. E li ottiene: lui le sborsa altri 10mila euro e poi ancora altri 15 mila. Il professionista capisce che i ricatti non avranno mai fine, e sceglie di dire basta. Di mettere da parte le paure, le possibili umiliazioni e di andare dai carabinieri di Aviano per denunciare quello che sta subendo.
L'ARRESTO
Ora tocca alle indagini coordinate dalla Procura di Pordenone. I carabinieri, grazie alla testimonianza del ricattato identificano la donna la quale, nel frattempo, aveva alzato l'asticella del ricatto, chiedendo al suo ex di intestarle una casa e di comperarle una macchina, se non voleva vedere i filmini su tutti i social. E lo scorso ottobre la arrestano in flagranza di reato per estorsione.
LA LEGGE
I carabinieri della Compagnia di Sacile ricordano che dallo scorso 9 agosto è entrata in vigore la legge che ha previsto l'introduzione nel codice penale dell'articolo sulla diffusione illecita di video sessualmente espliciti. Prevede la reclusione da 1 a 6 anni per chi, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza consenso delle persone interessate, immagini o video sessualmente espliciti destinati a rimanere privati.
s.s.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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