IL PUNTO
UDINE Tra chi resiste al lavoro in queste settimane per continuare a

Giovedì 19 Marzo 2020
IL PUNTO UDINE Tra chi resiste al lavoro in queste settimane per continuare a
IL PUNTO
UDINE Tra chi resiste al lavoro in queste settimane per continuare a garantire il trasporto delle merci e quindi i beni di prima necessità ai cittadini della nostra regione ci sono anche le piattaforme agroalimentari e gli autotrasportatori che le riforniscono. A Udine Mercati si opera come da prassi dalle tre del mattino fino all'una di pomeriggio, naturalmente con tutte le misure di sicurezza necessarie previste dalle ultime normative. «Come piattaforma agroalimentare stiamo dando il massimo spiega Giuseppe Pavan, vicepresidente di Udine Mercati tra sensibilizzazione dei fruitori, rispetto delle distanze, sanificazione sia delle parti comuni, sia di quelle private; anche noi come molte altre realtà soffriamo la carenza di mascherine e stiamo facendo l'impossibile per recuperarle».
PER LA PREVENZIONE
Tra gli ultimi provvedimenti messi in atto dalla direzione della Udine Mercati, società di gestione del polo agroalimentare logistico all'ingrosso di riferimento dell'intera Region, che serve la grande, media e piccola distribuzione organizzata non solo locale ma anche d'oltre confine, figura il divieto (già entrato in vigore da domenica scorsa) per gli autotrasportatori conferenti merce, di abbandonare il mezzo in scarico. Terminate le operazioni di scarico, devono uscire dal sito del Mercato di Udine. «Inoltre tra domenica pomeriggio (aree comuni di vendita) e lunedì pomeriggio (aree di vendita interne ai singoli magazzini sub-concessi), a mezzo di ditta specializzata, la società di gestione ha provveduto allo spargimento aerato di soluzione disinfettante alcolica, ciò al fine della prevenzione e limitazione della diffusione del virus. Le altre aree comuni della piattaforma agroalimentare all'ingrosso di Udine (bagni comuni, ufficio portineria e garitta ingresso, uffici direzionali) vengono sanificate e disinfettate quotidianamente.
L'AUSPICIO
«Ci auguriamo di poter tenere questo servizio in funzione il più a lungo possibile, perché è fondamentale per tutta la comunità e per Udine in particolare aggiunge Pavan stiamo comunque facendo turnazione di personale, in quanto crediamo sia importante soddisfare anche le richieste dei dipendenti, ma allo stesso tempo garantiamo comunque il servizio; stiamo anche valutando la possibilità di coinvolgere i volontari della Protezione civile per consegnare i prodotti alle persone più anziane aiutando così chi ha bisogno».
I RIFORNIMENTI
Fortunatamente dalla Sicilia c'è stato il ravvedimento del governatore Musumeci, che inizialmente aveva posto il blocco totale dei trasporti dall'isola, consentendo poi i trasferimenti degli alimenti e quindi dei freschi. Si inizia però a registrare la preoccupazione di molti autotrasportatori, con diversi autisti che non vogliono partire, preoccupati di raggiungere le aree dei focolai del virus. Una situazione messa in luce anche dagli autotrasportatori di Confartigianato Fvg: «Stiamo lavorando in condizioni al limite del disumano» ha dichiarato Stefano Adami a Udinese Tv. Il reperimento di una mascherina è la prima difficoltà, comune a molti a in questo periodo, di un lungo percorso a ostacoli. Ogni realtà produttiva, ogni fabbrica ha un proprio disciplinare di sicurezza per le operazioni di ingresso e carico/scarico delle merci, racconta Adami. Non tutti consentono di scendere dal mezzo, non si può accedere alle aree ristoro per un caffè, e per chi deve compiere viaggi lunghi, con i bar chiusi, rimangono solo gli autogrill, dove inevitabilmente c'è la coda. E i tempi di lavoro si allungano. E alle difficoltà logistiche si aggiungono quelle emotive, dettate dalla paura del contagio. «C'è chi inizia a non voler più effettuare dei viaggi di carico e scarico merci nelle aree più colpite di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto racconta ancora Adami E se da un lato ci sono aziende di autotrasporto che cominciano ad avere difficoltà a coprire queste tratte, dall'altro ci sono autisti fermi, senza lavoro, perché attività importanti hanno già fermato la produzione, niente rifornimenti di materie prime, quindi, né consegna dei prodotti finiti».
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