IL PUNTO SALUTE
TRIESTE «Relativamente all'Ospedale di Cividale, ferma restando

Giovedì 4 Giugno 2020
IL PUNTO SALUTE TRIESTE «Relativamente all'Ospedale di Cividale, ferma restando
IL PUNTO SALUTE
TRIESTE «Relativamente all'Ospedale di Cividale, ferma restando la sospensione del Punto di primo intervento a causa della proroga da parte del Governo dell'emergenza Coronavirus, entro luglio verrà avviato il progetto di cure intermedie che permetterà ai pazienti del Cividalese di poter essere ricoverati per situazioni cliniche di bassa e media intensità». Così il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, ieri a Trieste rispondendo in sede di Consiglio regionale a un'interrogazione relativa al futuro del Presidio ospedaliero della città ducale. Nel dettaglio, l'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale si è impegnata a partire con il modello cure intermedie entro il prossimo mese. La struttura ospiterà i pazienti stabilizzati provenienti dai reparti per acuti del Presidio di Udine (medicina, chirurgia, ortopedia) o direttamente dal territorio, previo l'accordo tra il medico di Medicina generale e il professionista della struttura dedicata alla gestione di riacutizzazioni di patologie croniche. «Nell'ambito del progetto - ha concluso Riccardi -, al fine di investire sulle competenze geriatriche in Azienda, sarà attivato un tavolo tra Regione, Università di Udine, Asfc e Comune per costruire assieme un modello organizzativo in partnership con la scuola di specializzazione di geriatria».
A chiedere il ripristino della piastra chirurgica e del Punto di primo intervento che ha cessata la sua attività da oltre due mesi è la consigliera regionale dei Cittadini, Simona Liguori, aggiungendo di aver chiesto «all'assessore regionale Riccardo Riccardi se e quando intenda ripristinare integralmente le funzioni del presidio ospedaliero cividalese: «La Regione - osserva Liguori - punta sulle cosiddette cure intermedie e sarà prorogata la sospensione di alcune funzioni fino a gennaio 2021».
TERAPIA CON PLASMA
La Regione è anche pronta ad affiancare ai sistemi di cura adottati contro il Covid-19 anche la terapia con plasma iperimmune, quando la ricerca abbia dimostrato inequivocabilmente l'efficacia e la sicurezza del plasma immune come linea di cura anti coronavirius, così come ha disposto il ministero della Salute. «Le strutture trasfusionali regionali - così Riccardi - hanno già assunto iniziative tali da garantire che il plasma con gli anticorpi neutralizzanti anti Sars Cov2 venga lavorato e conservato separatamente presso il Centro unico regionale per la produzione degli emocomponenti. La Regione è pronta a utilizzare clinicamente il prodotto su indicazione appropriata, a seguito di una richiesta clinica per pazienti le cui condizioni rientrino nei protocolli che avranno dimostrato l'efficacia del trattamento».
APP IMMUNI
Non c'è alcuna contrapposizione di natura politica da parte della Regione, ha poi precisato il vicegovernatore, «ma solo una diversa valutazione sull'efficacia dell'app, che riteniamo insufficiente nel momento in cui si prevede un'adesione su base volontaria. Abbiamo ritenuto fin dall'inizio dell'epidemia che il tracciamento con app fosse una misura utile e ci siamo immediatamente attivati, pronti anche a mettere le nostre risorse a disposizione del Paese. Se ora, come sembra, il Governo obbligherà le Regioni ad applicare Immuni in ogni territorio e non autorizzerà iniziative autonome di singole Regioni, noi ci adegueremo. Mi limito però a osservare che la deroga alla privacy - ha aggiunto - ha già un precedente nelle procedure sugli isolamenti da Covid-19, visto che tutti i dati dei contagiati pervengono ai sindaci, e che, d'altra parte, l'adesione all'indagine sierologica, che avviene su base volontaria, risulta, a livello nazionale, modesta».
PREMI AL PERSONALE
Ne ha parlato, chiedendo non si attinga da fondi già stanziati per altro sempre per il personale, la dem Mariagrazia Santoro, invitando ad «accelerare il giusto e dovuto riconoscimento economico con fondi ad hoc, utilizzando anche nuove risorse regionali». «È all'esame una proposta che individua tra gli operatori sanitari due fasce di beneficiari - ha replicato Riccardi - lo Stato a previsto per il Fvg 9 milioni di euro per il personale, che però non sono ancora stati interamente trasferiti. Queste risorse verranno assegnate alle Aziende sanitarie per riconoscere la premialità secondo parametri legati al grado di coinvolgimento nell'emergenza Coronavirus, attualmente in discussione con le organizzazioni sindacali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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