IL PROGETTO
TRIESTE La Regione investirà gran parte delle donazioni effettuate

Giovedì 4 Giugno 2020
IL PROGETTO
TRIESTE La Regione investirà gran parte delle donazioni effettuate da cittadini e imprese alla Protezione civile regionale, pari a 1,4 milioni di euro, per realizzare un'innovativa sperimentazione di telemedicina che consentirà di contribuire a contrastare la diffusione di Covid-19 e di garantire nuovi modelli di continuità della cura e di assistenza.
TRAMITE INSIEL
Insiel sta collaborando con la Protezione Civile e la Regione alla definizione di una proposta operativa per l'acquisizione del servizio e degli strumenti. La relativa gara d'appalto partirà nelle prossime settimane. Il vicegovernatore della Regione con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, ha spiegato ieri in consiglio regionale che «se il nostro sistema sanitario fosse stato più solido dal punto di vista della telemedicina, sarebbe stato possibile gestire l'emergenza con maggiore tutela per la salute dei pazienti e degli operatori».
NEI DETTAGLI
Si prevede un servizio di monitoraggio dei pazienti a domicilio tramite 1.750 kit di telemedicina per sorvegliare le loro condizioni di salute nel periodo di quarantena, utilizzando un sistema informatico che grazie all'ausilio di dispositivi medici assegnati ai pazienti, sarà in grado di visitare da remoto le persone e monitorare nel tempo i parametri vitali.
VISITE VIRTUALI
Si potranno realizzare visite virtuali, nelle quali il medico dialogherà a distanza con il paziente e acquisirà i suoi parametri vitali tramite un kit composto da dispositivi medicali e da un tablet sul quale verrà eseguita una applicazione e da una piattaforma digitali dedicate.
In base allo stato di salute del paziente, verrà stabilità la frequenza giornaliera e tipologia delle misurazioni che riguarderanno temperatura corporea, frequenza respiratoria e cardiaca, saturazione di ossigeno periferica e pressione arteriosa, cosi come gli orari degli appuntamenti quotidiani.
In caso di bisogno il medico sarà in grado di prescrivere ricette, modificare la terapia ed eventualmente richiedere esami specialistici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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