Il Pd alla prova delle alleanze

Martedì 12 Dicembre 2017
Il Pd alla prova delle alleanze
POLITICA
UDINE Valutazione dell'ampiezza della coalizione di centrosinistra e della sua tenuta fissata per la fine di gennaio. È rimandato ad allora ogni pensiero definitivo, o quasi, sui soggetti che possono essere uniti in campo e sulla capacità di sfidare i concorrenti alla corsa per la presidenza e il governo della Regione per il quinquennio 2018-2023.
SLOVENI
Una convinzione che si va consolidando tra i Dem e anche tra quanti sin qui sono stati loro alleati, come per esempio la Slovenska skupnost, la forza appena uscita, tra l'altro, dal primo confronto con il candidato presidente del Pd, Sergio Bolzonello. «Abbiamo evidenziato il fatto che occorra arrivare a una coalizione che possa contare, all'inizio della corsa, almeno il 30% - afferma Igor Gabrovec, il consigliere regionale del partito espressione anche della minoranza slovena -, altrimenti ci vuole molta fantasia a pensar di vincere». Da qui il pressing perché il partito, che dice di aver «offerto» ai possibili alleati la candidatura di Bolzonello alla presidenza, si impegni da qui al voto amministrativo (che dovrebbe svolgersi il 6 maggio 2018, ultima data possibile) ad allargare le alleanze. «Più a sinistra che al centro, quest'ultimo un luogo piuttosto affollato di contendenti», ragiona Gabrovec, che tali ragionamenti li ha condivisi nell'incontro con il candidato Dem.
AUTONOMISTI
Dato l'input, anche Slovenska skupnost come i Cittadini di Bruno Malattia prende tempo per schierarsi apertamente e definitivamente con il Pd, pur considerando di avere con tale formazione un «rapporto privilegiato». Infatti, gli sloveni si sono incontrati anche con il segretario della Lega Nord Massimiliano Fedriga e con il Patto per l'Autonomia di Sergio Cecotti. Anzi, proprio con questi ultimi si auspicherebbe un'alleanza entro il Centrosinistra per battere la destra. A un tanto starebbe pensando o forse sperando anche Sergio Bolzonello, evidentemente sensibile al fatto che l'accento sull'identità regionale possa essere un asset significativo per imporsi nella corsa elettorale.
OBIETTIVO
Forse, in particolare, per cercare di smuovere almeno una quota di quel quasi 50% di aventi diritto al voto che, elezione dopo elezione, si sono rifugiati nell'astensionismo. È noto che il Patto per l'autonomia non ne vuole sapere di alleanze con le formazioni che hanno governato negli ultimi dieci anni. Anzi, intende porsi in alternativa proprio agli ultimi due governi, incentrando la sua proposta programmatica attorno alla valorizzazione dell'autonomia di tutto il Friuli Venezia Giulia. A Centrosinistra, però, non si sono perse le speranze. Che potrebbero rinvigorirsi o afflosciarsi definitivamente dopo il voto politico.
POLITICHE
Il risultato delle politiche si dovrebbe votare a marzo, il 4 o l'11 ancora non si sa potrebbe, infatti, influire sulla formazione definitiva delle coalizioni. «Chiaro che non si può aspettare fino ad allora per lavorare sui candidati e sulla campagna elettorale regionale considera Gabrovec -, ma i risultati delle elezioni indubbiamente provocheranno qualche assestamento», che potrebbe favorire, per esempio, l'allargamento a sinistra della coalizione del Pd.
PD
Nel quartier generale del partito regionale, infatti, si crede ancora possibile un dialogo fruttuoso con Mdp e gli spiriti che si stanno coalizzando attorno al presidente del Senato Pietro Grasso. Chiaro che gli sviluppi saranno influenzati dall'esito del voto politico e dalla forza che gli elettori conferiranno a ogni partito. Dal punto di vista formale, i tempi tecnici ci sono perché le aggregazioni regionali si chiariscano definitivamente dopo il voto di marzo. «Finché non scadono i termini per la presentazione delle liste sostiene infatti Gabrovec tutto è possibile».
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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