IL NUOVO ALLARME
PORDENONE Cambia in città la lotta alla diffusione della

Lunedì 25 Maggio 2020
IL NUOVO ALLARME
PORDENONE Cambia in città la lotta alla diffusione della zanzara. Stop agli interventi adulticidi, ritenuti dannosi per l'ecosistema e la salute dei cittadini, via libera soltanto a quelli larvicidi. Da quest'anno partner di Gea sarà il Dipartimento sanitario della Regione, la cui guida è stata affidata Manlio Palei, responsabile regionale del Servizio Veterinario.
Da due settimane Pordenone, complice anche il clima caldo e umido tipico di questo periodo, sta lottando con un altro nemico che, a differenza del coronavirus, è visibile: la zanzara. Insetti che stanno prolificando soprattutto nelle zone più verdi della città e che stanno infastidendo, con le punture, le tante persone che stanno approfittando della fine del lockdown per muoversi a piedi e in bicicletta. «Da quello che mi risulta spiega l'assessore Stefania Boltin più che di zanzare, che comunque stanno circolando, si tratta di piccoli moscerini. Al di là di tutto abbiamo ritenuto dannoso ricorrere ad interventi adulticidi, che hanno un effetto immediato, che varia dalle 24 alle 48 ore, ma non è duraturo nel tempo. Distruggono, inoltre, tutti gli insetti innocui e il prodotto utilizzato, penetrando nei terreni, arriva direttamente alla falde acquifere. Direi, a questo punto, che non è un toccasana per la salute».
LOTTA ALLE LARVE
Quel tipo di interventi veniva praticato sino all'anno scorso, in particolare in quelle aree verdi dove si tenevano manifestazioni estive e dov'era previsto un importante flusso di persone. «Dal momento che è fondamentale fare prevenzione sottolinea l'assessore Boltin questa volta la lotta sarà incentrata soltanto sulla larve. Gli interventi, in questo caso, saranno effettuati all'interno dei parchi, nelle aree verdi e nelle caditoie che a Pordenone sono 12.500».
IL RUOLO DEI CITTADINI
Tuttavia, per combattere la zanzara tigre e prevenire la diffusione di malattie, la sola disinfestazione delle aree pubbliche da parte del Comune non è sufficiente. I cittadini devono dare il loro contributo, adottando semplici regole nelle aree private (balconi, giardini, cortili, orti). Solo un intervento collettivo può ridurre la presenza della zanzara e la possibilità di malattie.
La zanzara tigre, tipica dei paesi tropicali, si è diffusa a seguito dell'aumento dei viaggi in mete esotiche e dell'incremento delle importazioni di merci. Ora risulta difficile se non impossibile arrestarne la prolificazione. Anzi la zanzara tigre sembra riuscire sempre più ad adattarsi a qualsiasi tipo di ambiente. Meglio, comunque, se caldo e umido. Per chi nel tardo pomeriggio o la sera decide di farsi una passeggiata, le punture possono rappresentare un serio problema. Così come chi decide di trascorrere, la mattina piuttosto che il pomeriggio, qualche ora al parco. Spesso, non riuscendo a ottenere tutto il sangue necessario con una sola puntura, l'insetto tende a pungere più persone, diventando vettore di malattie infettive anche gravi: dalla febbre del Nilo all'encefalite di St. Louis.
Riuscire a limitare la proliferazione della zanzare tigre è possibile. Non bastano, come ha evidenziato l'assessore Stefania Boltin, l'opera e gli investimenti dell'amministrazione comunale se i cittadini poi si dimenticano dei passaggi più importanti. Come evitare il ristagno di acqua nei sottovasi delle piante, grondaie e recipienti di scarto.
A questo proposito nelle farmacie di Pordenone sono già in distribuzione (gratuitamente) le Aquatain drops, capsule da utilizzare per il controllo ecologico del ciclo vitale della zanzara. Se impiegate correttamente, impediscono all'insetto di deporre le uova e, al contempo, a queste di schiudersi.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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