Il mare sotto i piedi, con le scarpe che nascono dalle vele delle barche

Lunedì 24 Giugno 2019
LA STORIA
LIGNANO Camminare cercando di sentire il profumo del mare che quelle vele portano con sé, anche se si è, per esempio, in centro città. Potrebbe essere l'esperienza che suggeriscono le nuove scarpe ideate e lanciate sul mercato dai giovani lignanesi Emanuele e Nicole che, da un hobby dei lei e da una intuizione imprenditoriale di lui, hanno creato due anni fa nella darsena di Lignano il laboratorio in cui le vecchie vele riprendono vita trasformandosi in borse, zaini, accessori e ora anche scarpe. Tutti prodotti rigorosamente made in Italy. Anzi, per la maggior parte made in Friuli. Con il marchio «Bolina sail» arriva così sul mercato «una scarpa da passeggio sportiva, dal design che attira», racconta Emanuele Fantin, socio con Nicole Bratu della realtà imprenditoriale. «I materiali scelti sono le vele nautiche non più utilizzabili per la navigazione spiega -, difficili da smaltire e con una storia da raccontare. Le vele classiche da crociera e quelle tecniche da regata e da kitesurf riprendono vita grazie al riciclo e noi le trasformiamo in pezzi unici con dettagli sempre diversi». Un'etichetta interna ai prodotti racconta, addirittura, la vita della vela, quanto ha solcato i mari, quante volte ha portato sul podio i regatanti, se si è misurata con una gara. «Lo sviluppo della possibilità di stampa direttamente su vela permette poi la realizzazione di creazione ancora più particolari e personalizzate», aggiunge.
L'ESPANSIONE
A Lignano c'è il laboratorio e il primo punto vendita, un altro è già stato aperto a Genova, ma Emanuele e Nicole grazie a internet si sono già spinti oltre i confini italiani. «L'idea del riciclo piace, trova riscontro soprattutto nei Paesi del Nord Europa, dove c'è già una maggiore sensibilità su questo fronte», prosegue Emanuele, che ha in cantiere ulteriori idee da sviluppare, sia per quanto riguarda i prodotti, sia per le collaborazioni da intessere, in particolare nell'ambito della vela e del mare. La materia prima resterà comunque la vela, «la resistente Dracon, cioè quella bianca, o quelle in fibra di carbonio usate nelle regate», assicura l'imprenditore trentaquatrenne. L'avventura dei due coetanei comincia ad abbozzarsi nel 2013, quando Nicole lavorava in una veleria e nel tempo libero realizzava borse e borsoni che riflettevano la vita di mare ed Emanuele era programmatore. «Le dissi che avrebbe potuto usare il web per far conoscere le sue creazioni», rivela Emanuele. I riscontri sin dall'inizio sono stati incoraggianti, finché nel 2017 il progetto è diventato una vera e propria società. «Creiamo e realizziamo noi i prodotti, che sono unici e personalizzabili», conclude il giovane. Anche le scarpe sono per la maggior parte friulane, posto che «la tomaia la realizziamo noi e ci siamo rivolti ad artigiani italiani solo per le suole e la cucitura connessa».
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci