Il giorno del verdetto I numeri preoccupano

Venerdì 4 Dicembre 2020
IL QUADRO
UDINE Scende in Fvg l'indice Rt, ma anche ieri si sono registrati 772 nuovi contagi e 34 decessi. L'attenzione di tutti deve rimanere massima, ha detto il Governatore Fedriga, perché il sistema sanitario è ancora sotto pressione.
I REPORT
«I dati dell'Istituto superiore di sanità, e in particolare la riduzione dell'indice Rt a 0,92, evidenziano i passi in avanti compiuti in Friuli Venezia Giulia nella lotta al Covid-19, ma non devono portare a un abbassamento della soglia di attenzione da parte dei cittadini», ha sottolineato il presidente della regione, commentando la bozza del Report settimanale numero 29 di monitoraggio della «fase 2» dell'emergenza coronavirus, redatta dal Ministero della salute. «In questo contesto di forte incertezza - prosegue il governatore - è pertanto fondamentale evitare contatti non necessari con persone non conviventi, momenti di aggregazione e, in generale, ogni situazione che possa favorire la diffusione del virus. Comprendo bene i sacrifici che stanno compiendo i cittadini - conclude Fedriga - ma l'emergenza ci impone di stringere ancora i denti per superare assieme, come comunità, questo momento difficile». Nella settimana dal 23 al 29 novembre, la percentuale di tamponi positivi (escluse le attività di screening e di retesting) si è attestata al 27,7 per cento (4.009 su 14.452) contro il 34,3 per cento (3.793 su 11.704) del periodo tra il 16 e il 22 novembre ma dalla fondazione Gimbe si rimane ai primi posti per incremento dei nuovi casi: una crescita del 130% nel periodo che va dal 6 al 28 novembre rispetto a quello che va dal 14 ottobre al 6 novembre.
I DATI REGIONALI
Il 7.74% delle persone sottoposte a tampone nelle ultime 24 ore è risultata positiva, questo a fronte di 9.970 tamponi eseguiti, mai così tanti. Elevato però anche il numero dei morti, 34, cui vanno aggiunti 18 decessi pregressi, inseriti ieri a sistema, per un totale di 941 vittime da inizio pandemia. I casi attuali di infezione sono 15.297, circa 202 in più di mercoledì. 59 i pazienti in terapia intensiva, uno in meno, si riduce anche, per la prima volta, il numero di pazienti covid ricoverati negli altri reparti degli ospedali 629, 23 in meno. I totalmente guariti sono 16.732 (+158), i clinicamente guariti 414 e le persone in isolamento 14.195. Per quanto riguarda le nuove positività al virus, nel settore delle residenze per anziani sono stati rilevati 49 casi di persone ospitate nelle strutture regionali, mentre gli operatori sanitari che sono risultati contagiati all'interno delle stesse strutture sono in totale 12. Sul fronte del Sistema sanitario regionale (Ssr) da registrare nell'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale le positività al Covid di un assistente sanitario, 6 infermieri, un medico, uno psicologo, un autista di ambulanze e 7 operatori socio sanitari; nell'Azienda sanitaria Friuli Occidentale di un assistente sanitario, 3 infermieri e un medico; nell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina di un amministrativo, un tecnico radiologo, 3 infermieri, un medico e 3 Oss e al Burlo di un amministrativo. Infine, da registrare le positività al virus di una persona di rientro dalla Puglia e di una di rientro da Tenerife.
TALMASSONS
Il caso di una maestra positiva alla scuola per l'infanzia Caparini di Talmassons ha fatto scattare una quarantena preventiva per una classe fino al 12 dicembre. Sono 21 i bimbi che dovranno restare a casa per questo periodo, mentre per gli altri le lezioni procederanno regolarmente. Il sindaco Fabrizio Pitton ha chiarito che «la maestra si è subito posta in isolamento domiciliare e non mostra particolari sintomi. Le aree all'interno della struttura sono state immediatamente sanificate utilizzando anche la strumentazione in dotazione all'amministrazione comunale».
DPCM
«Credo che l'impianto del Dpcm abbia diversi problemi. Non sono state accolte le osservazioni delle Regioni: ad esempio, ci sono disparità importanti di trattamento sul territorio nazionale» aveva spiegato in mattinata il presidente Fedriga. In particolare, per quanto riguarda i limiti agli spostamenti tra i comuni, «una persona che abita a Roma può girare liberamente e di fatto avere servizi per milioni di persone, perché quella è la dimensione; tutta la mia regione è la metà del comune di Roma e uno non può spostarsi da un comune di 500 anime». Secondo Fedriga, quindi, «si può ipotizzare, come hanno fatto le Regioni, uno spostamento su base almeno provinciale, perché non è possibile che cittadini dello stesso Paese nella stessa situazione abbiano diritti totalmente diversi. Questa cosa - ha osservato - sarà molto difficile da far passare: erano diverse le indicazioni arrivate dalla Conferenza delle Regioni che sono state totalmente disattese e non ascoltate e forse immagino nemmeno lette visto che non è stato recepito nulla».
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