Il Friuli spalanca le porte a Sappada

Giovedì 23 Novembre 2017
Il Friuli spalanca le porte a Sappada
I PROSSIMI PASSI
UDINE I sindaci, anche in questa occasione, rivelano il loro spiccato pragmatismo e insieme alla festa dell'oggi pensano all'azione domani: invitare il primo cittadino di Sappada all'assemblea generale Anci Fvg di dicembre, sentendolo già parte di loro. Se vorrà, potrà arrivarci con la bandiera del Friuli, quella che gli consegnerà il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, che ha già detto di volerlo avere nel capoluogo friulano per offrirgliela in dono, salutando la comunità sappadina con un «bentornata in Friuli».
I 257 SÌ
Ecco due esempi di come ieri il Friuli Venezia Giulia ha reagito alla notizia che l'Aula del Senato aveva approvato con con 257 voti a favore, 20 contrari e 74 astenuti la legge che consente il passaggio di Sappada dal Veneto al Friuli Venezia Giulia, a dieci anni dall'avvio dell'iniziativa da parte del Consiglio comunale del centro dolomitico e a nove anni e mezzo dal referendum in cui il 95% del 75,5% del corpo elettorale disse sì al ritorno in Friuli.
In regione è impossibile contare le reazioni entusiastiche, testimonianza dell'attenzione e della coralità istituzionale e politica che hanno seguito la vicenda, mettendo in atto tutte le azioni possibili a supporto di un esito favorevole per la volontà sappadina. E, intanto, a Sappada caroselli spontanei hanno animato le vie del centro alpino per salutare la notizia licenziata da palazzo Madama nel primissimo pomeriggio. La popolazione in festa, nonostante i concomitanti annunci di impugnazione della legge davanti alla Corte Costituzionale espressi dal presidente del Consiglio regionale del Veneto.
RESA GIUSTIZIA
«Il voto di oggi è un atto di giustizia reso alla comunità di Sappada. Confido che da qui in avanti il clima sarà molto più sereno e saranno archiviate polemiche e contrapposizioni», ha affermato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, che ha evidenziato anche il ruolo esercitato da «tutti» i parlamentari regionali, i quali «hanno saputo interpretare la questione in modo non divisivo». Applauso in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, quando ieri il presidente Franco Iacop ha dato l'annuncio del voto positivo al Senato. «Va dato atto al Parlamento di aver rispettato la volontà popolare espressa dalla stragrande maggioranza dei sappadini attraverso un referendum che si era tenuto ben dieci anni fa», ha affermato Iacop. Un concetto su cui ha puntato anche la «madre» della legge, allora senatrice e oggi europarlamentare Pd Isabella De Monte: «Il voto di oggi ha sottolineato - è il giusto riconoscimento della volontà della comunità sappadina, che non poteva essere mortificata». Ora, ha proseguito, «inizia una pagina nuova che mi auguro sarà priva di contrapposizioni».
IL CUORE
Racconta di aver messo «il cuore a Sappada» il presidente dell'Assemblea dei sindaci friulani, Diego Navarria, che sottolinea l'impegno di questa realtà a fianco dei sappadini, ma spera anche che «nessuno s'intesti il merito» del risultato ottenuto, perché il merito «è tutto e solo dei sappadini, che hanno avuto la convinzione, la costanza, direi la testardaggine di tener duro, di resistere per 10 lunghi anni di fronte ai mille trabocchetti della politica e della burocrazia».
QUATTRO LINGUE
Ha usato le quattro lingue del Friuli Venezia Giulia, tra cui il tedesco che accomuna il Friuli ai sappadini, il parlamentare udinese Gianluigi Gigli (Des), per dare il benvenuto a Sappada, esprimendo «grande soddisfazione per il rispetto della volontà popolare» da parte del Parlamento. Riflette sul risultato di Sappada per auspicare più specialità per il Friuli Venezia Giulia la deputata ex Sel Serena Pellegrino, per la quale «la forza del referendum popolare dei sappadini evidenzia la criticità dello Statuto Fvg, che non prevede lo strumento referendario per la formazione delle Unioni territoriali. Un problema che dobbiamo rimuovere».
La senatrice veneta che ha contribuito alla stesura del testo di legge con un proprio testo, Raffaella Bellot, ha ribadito che la vicenda di Sappada sottolinea quanto «la sovranità appartenga al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Per la deputata Gianni Malisani (Pd) «Sa Sappada era già friulana. Da oggi, a pieno titolo e con pieno diritto». Piena soddisfazione espressa anche dai consiglieri regionali Riccardo Riccardi - «Forza Italia del Fvg saluta con soddisfazione il ritorno di Sappada alla sua patria naturale» - e Barbara Zilli (Ln), «l'aquila sventola sopra Sappada», mentre la segretaria regionale del Pd, Antonella Grim, ha evidenziato come «il voto di oggi sia un risultato importate, frutto di un lavoro lungo e trasversale». L'aula «voterà bene», si era sbilanciato a dire alla vigilia il capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci