Il direttore del Bearzi: quel passaggio è un pericolo e va tolto al più presto

Giovedì 25 Aprile 2019
Il direttore del Bearzi: quel passaggio è un pericolo e va tolto al più presto
LA VICENDA
UDINE L'episodio di ieri mattina, con la macchina incidentata finita in mezzo ai binari e schivata dal treno in arrivo grazie alla prontezza di riflessi del macchinista, che è riuscito a frenare in tempo, ha riacceso i riflettori su uno dei cinque passaggi a livello di Udine est finiti più volte nel mirino delle polemiche.
Quelle barriere in futuro dovrebbero scomparire, come è stato promesso all'ultimo vertice romano, che ha visto seduti attorno ad un tavolo l'assessore regionale Graziano Pizzimenti, il sindaco di Udine Pietro Fontanini, il senatore leghista Mario Pittoni, i vertici di Rfi e il sottosegretario competente. All'esito di quell'incontro, fra gli impegni presi e condivisi con nota ufficiale, figura anche la dismissione della tratta che corre in superficie, con lo spostamento dei treni passeggeri sul tracciato in trincea. Ad augurarsi che si ponga presto rimedio al potenziale pericolo che secondo lui rappresenta il passaggio a livello di via don Bosco è anche don Filippo Gorghetto, direttore dell'istituto salesiano Bearzi. Che, certo, ieri, ha tirato un sospiro di sollievo al pensiero che al momento dell'incidente, che si è verificato proprio nell'orario in cui, di norma, i 1.100 ragazzi dell'istituto vanno a scuola, non c'erano studenti, grazie alla coincidenza con le vacanze pasquali. «Oggi (ieri ndr) i nostri ragazzi erano a casa: è una fortuna che non sia successo niente. Ma quel passaggio a livello è pericoloso. Che il treno passi o no, per me è indifferente. Ma bisognerebbe ricavare uno spazio più ampio per consentire il passaggio dei ragazzi e degli altri pedoni in sicurezza. Non è una decisione che prendiamo noi, ma, anche se non si dovessero spostare i treni e i binari, basterebbe spostare la strada: di spazio ce n'è finché si vuole. In un'altra area, si potrebbe allargare il passaggio pedonale. In questo modo i pedoni e i ciclisti sarebbero più al sicuro».
Pittoni, per parte sua, prende spunto dall'episodio di ieri mattina per sottolineare una volta di più che «quello di via don Bosco è uno dei più pericolosi fra i cinque passaggi a livello di Udine est. Ci sono tantissimi ragazzi che vanno avanti e indietro. Prima si dismette, meglio è. Dopo il tavolo tecnico il ministero dei Trasporti si è già espresso con un documento condiviso da tutte le parti, che impegna Rfi a dismettere la tratta in superficie: finalmente è messo nero su bianco. Inoltre, si sono impegnati a cominciare a ridurre il traffico passeggeri, spostando i convogli in trincea, entro un mese». Pure Matteo Mansi, che di Pittoni è stato avversario politico, condivide il fatto che quello di via don Bosco, «come quelli di via Buttrio» sia uno dei passaggi «più rischiosi. Quando saranno dismessi, sarà comunque una buona notizia per i cittadini. Ma non si deve dimenticare che la battaglia per l'eliminazione di quelle barriere non parte da Pittoni, ma è nata grazie al comitato per la dismissione dei cinque passaggi a livello: lui ha portato a conclusione una battaglia iniziata nel 2011. Non può assumersene tutti i meriti, che vanno condivisi», dice Mansi.
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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