IL CONFRONTO
UDINE Si prepara l'ora della verità per il futuro delle scuole

Giovedì 21 Gennaio 2021
IL CONFRONTO
UDINE Si prepara l'ora della verità per il futuro delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia, affidato, di nuovo, alle mani del Tribunale amministrativo regionale da un ricorso di un gruppo di genitori, quasi tutti della provincia di Udine, assistiti dall'avvocato udinese Filippo Pesce.
IL PRECEDENTE
È la seconda impugnativa presentata al Tar Fvg dalle famiglie, che già, con un primo ricorso sottoscritto da una dozzina di genitori, avevano ottenuto la sospensione della prima ordinanza firmata dal presidente Massimiliano Fedriga il 4 gennaio scorso, con cui il governatore aveva previsto il ritorno in classe in presenza per i ragazzi delle superiori solo dal 1. febbraio. E proprio lo stop cautelare concesso dai giudici amministrativi in attesa del giudizio di merito ha convinto Fedriga ad una seconda ordinanza, che, a loro volta, i genitori hanno impugnato, affidandosi ancora all'avvocato Pesce.
IL VERTICE
Oggi il tema sarà all'esame del Tribunale amministrativo del Friuli Venezia Giulia. «Domani pomeriggio (oggi ndr) - conferma l'avvocato Pesce - il Tar ha fissato un confronto informale tra le parti in causa per approfondire ogni aspetto della vicenda. Dovrebbero essere coinvolti anche i massimi vertici delle Prefetture della regione e la direzione scolastica regionale». Oltre, ovviamente, ai ricorrenti e alla Regione, assistita dall'Avvocatura dell'ente. «Vedremo quello che succederà. Io sono fiducioso - dice Pesce -. Vediamo che il problema viene affrontato con molta serietà com'è giusto che sia. Ai ricorrenti fa piacere che il loro intervento stimoli comunque un approfondimento della problematica in questi termini».
Non è escluso che già oggi in serata possa arrivare una decisione, in un senso o nell'altro, sulla base delle carte processuali, dopo l'informale approfondimento, che servirà a fare ancor più luce su un tema in verità già sviscerato dal Tribunale amministrativo in occasione del primo ricorso. A seguire con attenzione il filone che procede a colpi di carte bollate è anche il comitato udinese di Priorità alla scuola (che nulla c'entra con il ricorso). «Stiamo alla finestra per vedere come va il ricorso», dice il portavoce del gruppo friulano Giovanni Duca. A differenza del comitato di Trieste, quello di Udine non ha deciso per la protesta permanente di piazza.
IL SINDACATO
Intanto a tirare per la giacchetta la Regione è anche il sindacato. La Cisl Fvg torna a mettere sotto i riflettori il nodo trasporti. Secondo il segretario Franco Colautti il «rimpallo tra Regione e Tar non è produttivo» e invece di andare avanti a colpi di ordinanze e sentenze, meglio sarebbe intervenire sui problemi concreti, come quello dei bus. Colautti chiede con urgenza l'attivazione di «un tavolo comune tra gli assessorati all'istruzione e ai trasporti, Ufficio scolastico regionale, parti sociali ed enti locali: una cabina di regia da tempo sollecitata perché è evidente che la ripresa della scuola non può essere affrontata a compartimenti stagni». Secondo il sindacato posticipare gli orari non serve se non si aumentano le corse e prevedere una capienza del 50% è inutile se non ci sono adeguati controlli».
La Cisl ricorda che gli studenti pendolari l'anno scorso sono stati 78mila su 206mila ovvero più di un terzo e che il 43,7% ha scelto mezzi pubblici o collettivi. Tra questi, il 38,1% ha impiegato un mezzo pubblico per affrontare tratte di più di mezz'ora.
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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