IL CONFRONTO
UDINE Dal faccia a faccia ieri a Roma tra il ministro dell'Interno

Venerdì 20 Ottobre 2017
IL CONFRONTO
UDINE Dal faccia a faccia ieri a Roma tra il ministro dell'Interno Marco Minniti e il prefetto di Udine Vittorio Zappalorto arriva la conferma di alcuni punti chiave in fatto di migranti in Friuli. «La linea del Ministero non è in discussione: la caserma Cavarzerani di Udine va verso l'alleggerimento e bisogna coinvolgere altri Comuni, oltre a quelli ora cooperanti, per l'accoglienza diffusa».
A riassumere i contenuti dell'incontro è il Capo di gabinetto del ministro e già capo del Dipartimento dell'Immigrazione, il prefetto Mario Morcone, che in questo modo riporta entro confini diversi una vicenda che ha infuocato il dibattito in questi giorni, ovvero il bando pubblicato dalla Prefettura di Udine per la gestione alla ex caserma Cavarzerani del capoluogo friulano, per un massimo di 550 posti e un valore complessivo di oltre 22 milioni.
LINEA MORBIDA
Da lì l'innesco di prese di posizione su ogni versante per la preoccupazione che quel sito potesse diventare una sorta di hub per lo stazionamento di migranti. «Al prefetto Zappalorto continua Morcone è stato ribadito che l'unica strada da seguire è l'accoglienza diffusa. Un obiettivo che va continuato a perseguire con pazienza e senza imposizione». Su quest'ultimo punto i vertici del Viminale sono chiarissimi: «Nessuna imposizione». Una linea che, per altro, il prefetto Zappalorto ha sempre mantenuto ferma, dichiarando e perseguendo il dialogo, anche se non tacendo la difficoltà di fronte ad alcune posizioni fermamente contrarie del territorio. «Si sa che è un problema considera Morcone - ma non è che i prefetti di altre città non si confrontino con simili situazioni. Occorre continuare con il dialogo, spiegando la prospettiva, l'importanza di una suddivisione equa e le opportunità che sono connesse a tale processo, anche di tipo economico».
Sull'efficacia di tale perseveranza si vedrà, tuttavia il Capo di gabinetto del ministro dell'Interno evidenzia che sin qui «il Friuli è la realtà con cui abbiamo lavorato meglio e per ciò non posso che ringraziare tutti gli amministratori locali».
NIENTE REVOCHE
Comunque il bando per la gestione dei posti alla ex Cavarzerani pubblicato dalla Prefettura di Udine non sarà ritirato e pare destinato a essere pubblicato anche quello per la gestione di una presenza all'ex caserma della Guardia di Finanza Meloni a Coccau, in comune di Tarvisio. In merito a questa destinazione, Morcone sottolinea «la correttezza del comportamento del Ministero che, nel rispetto dei progetti del territorio, non ha mai forzato sulla caserma La Mormora di Tarvisio. Nei momenti davvero difficili per i flussi migratori, si sarebbe potuto utilizzare la sua capienza, ma non è stato fatto, per non compromettere i rapporti con il territorio». Ora, «anche Tarvisio può fare la sua parte. La caserma Meloni è nostra e lì i migranti, 14-15, ce li mettiamo, in proporzione con quella realtà», conclude Morcone.
LA PETIZIONE
Intanto a Udine un gruppo di cittadini si è messo a capo di una petizione per chiedere più sicurezza e più controlli in città e l'iniziativa è stata presentata ieri al presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini. «Chiediamo un presidio della Polizia, possibilmente di 24 ore, nell'area della stazione ferroviaria e delle corriere», ha specificato la portavoce Anna Chiarandini, e «sollecitiamo il rispetto delle percentuali di accoglienza, cioè 2,5 ospiti ogni mille abitanti. A Udine, quindi, non più di 250». Non da ultimo si chiede che «all'interno della Cavarzerani siano gli ospiti a occuparsi della manutenzione e della pulizia delle casette e più in generale del decoro dell'area».
Antonella Lanfrit
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