IL CASO
UDINE Un centinaio di esami medici e prestazioni gratis, messi sul piatto

Mercoledì 22 Gennaio 2020
IL CASO
UDINE Un centinaio di esami medici e prestazioni gratis, messi sul piatto a Udine dal progetto Banca delle visite, approdato in città a dicembre grazie alla partnership con il Policlinico di viale Venezia (e con il supporto del Comune), per aiutare chi non può permettersi nemmeno il costo del ticket o non può aspettare i tempi del servizio sanitario pubblico. Ci sarà stata la corsa ad accaparrarsele? L'assalto alla diligenza? Tutt'altro.
LA BANCA
«Stiamo riscontrando un po' di timore. I friulani faticano a fidarsi. Ma capita ogni volta che arriviamo in una nuova città: inizialmente le persone non credono sia possibile avere visite gratis senza niente in cambio. Devono superare la titubanza iniziale», spiega il coordinatore di Banca delle visite Antonello Ceci. A Udine, in poco meno di due mesi, all'offerta di un centinaio di esami gratis non ha aderito sinora nessuno, a quanto risulta a Ceci, che raccoglie il dato a valle, per così dire. «Abbiamo ricevuto una sola richiesta che però non si è concretizzata perché mancava l'impegnativa. Per questo, anche coordinandoci con la casa di cura di viale Venezia, stiamo pensando di fare degli eventi informativi e delle giornate di presentazione sul territorio, per far sapere ai friulani che ci sono queste prestazioni gratuite che il Policlinico Città di Udine è disponibile ad erogare, per tutte le persone che presentino un'impegnativa con le classi di esenzione per reddito. Stiamo già facendo comunicazione sui social. Siamo sicuri che il progetto riuscirà ad attecchire». In compenso, la solidarietà al Friuli non fa difetto. «Stiamo ricevendo un po' di richieste di informazione da parte di medici e di strutture, anche abbastanza grandi: non posso fare nomi perché siamo in fase di trattativa. Ma posso dire che dal Friuli ci hanno contattato due o tre cliniche e cinque o sei medici, che si sono offerti di diventare superdottori partecipando al progetto». Insomma, «abbiamo del pane e abbiamo bisogno di qualcuno che abbia i denti per sfruttare l'occasione», conclude Ceci.
LE REAZIONI
A monte, però, qualcosa si muove, assicura l'amministratore delegato del Policlinico Claudio Riccobon, che ha aderito con entusiasmo al progetto, «perché rappresenta una risposta concreta a chi è in difficoltà». «Abbiamo ricevuto delle chiamate dirette da parte di cittadini che hanno questa esigenza, anche se non so se corrispondano ai criteri richiesti. Abbiamo anche sollecitato la rete di No alla Solit'Udine che collabora con il Comune. Ci risulta che inizialmente non avessero ricevuto le informazioni, non so per quale motivo. Sembra ci sia stato un po' di rallentamento nella comunicazione. Comunque ora sono informati. Le cose, come sempre, bisogna spingerle e renderle attive e fattive. Noi siamo pronti, tant'è che dai miei uffici mi risulta siano arrivate delle telefonate dirette, che poi noi dobbiamo convogliare sulla Banca delle visite. Abbiamo detto che inizialmente offriremo un centinaio di visite, ma da parte di alcuni medici, internamente, ho avuto la proposta di mettere a disposizione ulteriori prestazioni, in oculistica in particolare. Saremmo quindi anche pronti ad implementare il numero di visite gratis. C'è sensibilità e disponibilità, ma deve girare il meccanismo». Dal Municipio, che aveva messo a disposizione il centralino della rete di associazioni No alla solit'Udine per veicolare il progetto, l'assessore udinese Giovanni Barillari spiega che «una cosa così non può decollare in un mese. Andrà a regime piano piano. Abbiamo fatto una riunione con le associazioni di No alla solit'Udine e stiamo raccogliendo le richieste, ma serve un tempo tecnico per controllarle. Sono arrivate una decina di istanze, che stiamo verificando per capire se sono veramente persone in condizione di bisogno. Poi, le persone povere spesso non leggono neanche i giornali: sarà con i servizi sociali che faremo conoscere il progetto, che entrerà a regime gradualmente. Nessuno pensava ci sarebbe stato il botto. Siamo grati al Policlinico per l'opportunità che dà alla città», conclude Barillari.
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci