IL CASO
UDINE Un adesivo choc con l'immagine dell'ex sindaco di Udine Furio Honsell

Giovedì 15 Marzo 2018
IL CASO
UDINE Un adesivo choc con l'immagine dell'ex sindaco di Udine Furio Honsell in divisa da deportato con il simbolo dell'Anpi, l'associazione nazionale partigiani, sul petto e, sotto, la scritta Furio Honsell sindaco di auschwitz (scritto con l'iniziale minuscola). A quanto si apprende, già il 21 febbraio scorso un cittadino avrebbe portato in Comune questa riproduzione di pessimo gusto, che insulta la memoria della Shoah e della tragedia dei lager oltre che offendere Honsell, segnalando che l'adesivo era stato rinvenuto dalla moglie e poi rimosso, nell'area di via Sant'Agostino. E ieri si è diffusa la notizia, rilanciata dal web, di un analogo adesivo rinvenuto in piazza Patriarcato, non lontano dalla Procura.
HONSELL
Sull'episodio è intervenuto lo stesso Honsell, definendolo «un atto che non merita analisi, ma solo condanna, perché viene meno ai valori più profondi dell'umanità. Si deve assolutamente condannare ogni gesto che strumentalizzi una delle pagine più tragiche della storia dell'umanità, la Shoah. Bisogna soprattutto avere il massimo rispetto per i tantissimi morti, per le innumerevoli sofferenze inflitte a milioni di esseri umani nei campi di sterminio nazisti».
IL SINDACO
Per il sindaco in carica, Carlo Giacomello è «un gesto che dimostra deficienza, nel senso di totale mancanza di conoscenza di quella che è la storia, e questo a prescindere dal fatto che ad essere oggetto di questo vergognoso atto sia stata una figura come quella di Furio Honsell, che proprio sul tema della Resistenza e dell'antifascismo si è sempre battuto in prima persona. Udine, a nome di tutto il Friuli, è Medaglia d'Oro al valor militare per la Lotta di Liberazione, senza contare il fatto che proprio il capoluogo friulano ha avuto un sindaco, Elio Morpurgo, morto durante la deportazione ad Auschwitz. Lui come milioni di altre persone morte nei campi di concentramento e di sterminio». Il compito dei cittadini tutti «è quello di essere sempre vigili affinché casi come questo siano casi isolati».
I POLITICI
Immediate le reazioni dei politici. Per il dem Enzo Martines, candidato sindaco del centrosinistra, «purtroppo anche nella nostra città, in modo molto preoccupante, l'emulazione della cultura nazista si è espressa con simbologie e argomentazioni razziste, colpendo una persona di specchiata onestà intellettuale e dal profilo civile incontestabile quale è Honsell, che si è sempre battuto per i valori democratici. A lui va tutta la mia solidarietà, con la speranza che i responsabili vengano denunciati». Anche il candidato leghista Pietro Fontanini si dice «indignato» per il gesto: «Non si può scherzare sui crimini nazisti e sui campi di concentramento. Sono cose troppo dolorose e soprattutto inumane, con un livello che, penso, l'umanità poche volte abbia raggiunto». «A nome mio e del Pd Fvg esprimo al leader della lista Open Fvg, solidarietà per un gesto grave e vile, che in altri tempi avremmo definito un attacco squadrista», dice il segretario regionale del Pd, Salvatore Spitaleri. Solidarietà a Honsell pure dall'assessore Federico Pirone (Progetto Innovare), che sottolinea come gesti di questo tipo siano «assolutamente inaccettabili. La memoria della deportazione non può essere confusa con queste stupide provocazioni. Su una tragedia non si può scherzare», ricordando che il Comune, «per ristabilire la verità», ha messo il volto di Anna Frank come simbolo della Giornata della memoria dopo il caso degli adesivi antisemiti, alcuni con l'immagine della Frank in maglia della Roma, attaccati da alcuni tifosi biancocelesti. In città c'erano stati altri episodi oggetto di condanna anche recentemente, quando a febbraio comparirono delle svastiche sui tabelloni elettorali nella zona nord e a dicembre, quando ci furono gli imbrattamenti al circolo Arci Cas'Aupa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci