IL CASO
UDINE Si annuncia a breve una svolta per il recupero degli animali selvatici,

Martedì 17 Luglio 2018
IL CASO
UDINE Si annuncia a breve una svolta per il recupero degli animali selvatici, che si tratti di esemplari morti oppure vivi ma magari feriti o in difficoltà. La Regione, infatti, come annuncia l'assessore Zannier, si appresta ad appaltare il servizio a terzi, per sgravare i forestali da questo compito e uniformare il servizio. Ma andiamo con ordine.
Il nodo oggi è che in regione questa attività «viene svolta in modo molto difforme fra le giurisdizioni dei vari ispettorati delle foreste, perché hanno ereditato le precedenti convenzioni e le attrezzature così come trasmesse dalle ex Province. Per questo motivo accade ancora oggi che gli operatori del Corpo forestale regionale lavorino con modalità e dotazioni molto diverse da territorio a territorio, esponendo il personale chiamato ad intervenire a rischi e carichi di lavoro non omogenei», come rileva Michele Lampe (Uilfpl), nella lettera che ha inviato alla direzione centrale Risorse agricole, al direttore d'area e agli assessori alle Risorse agricole e alla Funzione pubblica. Un appello, per chiedere una «quanto mai urgente omogeneizzazione» dell'attività e, soprattutto, una soluzione che sgravi i forestali di compiti per cui non hanno, in alcuni casi, «mezzi ed attrezzature idonee». Perché oggi, sottolinea Lampe, «dipende da provincia a provincia: a Pordenone il servizio di recupero era già appaltato del tutto, in provincia di Udine solo in parte, a Gorizia per niente. A seconda dei territori c'erano in dotazione, mezzi diversi». E, secondo lui (che nella missiva sollecita un confronto con l'amministrazione), in alcuni casi «obsoleti», senza contare il problema degli interventi «in ore notturne e durante il periodo in cui sono attive anche le pattuglie antincendio boschive». Per non parlare del fatto che il personale scarseggia.
Ma l'assessore regionale Stefano Zannier, la soluzione, l'aveva già pronta sul tavolo ancor prima di ricevere questo sos, che ancora non gli è giunto. «Stanno per essere pubblicati - spiega - dei bandi per affidare a terzi il recupero degli animali selvatici, che prevedono sia i casi di fauna ferita o in difficoltà sia il caso di esemplari morti. Erano già previsti sul bilancio dell'anno scorso, noi abbiamo fatto partire i bandi. Stiamo finendo i capitolati di gara, poi saranno pubblicati. È prevista la possibilità di un servizio H 24, ma si può partecipare anche per moduli. L'idea è quella di uniformare il servizio e di sgravare i forestali da questo compito. Speriamo che i privati siano disponibili ad operare su tutti i turni». L'assessore ricorda che l'appalto esterno era già previsto fino alla scadenza dei bandi precedenti, ma ammette che le situazioni erano diversificate, con «alcune province in cui i servizi erano garantiti sulle 24 ore e altre no». Zannier assicura anche che «la nostra idea è quella di rinforzare l'organico del Corpo, facendo entrare nuove figure. L'abbiamo messo anche nel Documento di programmazione economica, come ipotesi. Bisognerà vedere se ci saranno spazi assunzionali», chiarisce l'assessore, che si dice disponibile ad un incontro con il sindacato. L'ipotesi di un appalto esterno (ma solo per il recupero di animali morti) era stata avanzata dalla stessa Uilfpl. Che la Regione ora voglia appaltare il servizio in toto, «è sicuramente una soluzione apprezzabile - commenta Lampe -. Ma ci sono vari tipi di fauna, protetta e non, cacciabile e non. Sarebbe opportuno un confronto con l'amministrazione. In ogni caso questa dei bandi è una soluzione apprezzabile».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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