IL CASO
UDINE Sì al monitoraggio su chi torna dalle vacanze da Paesi ritenuti

Giovedì 13 Agosto 2020
IL CASO
UDINE Sì al monitoraggio su chi torna dalle vacanze da Paesi ritenuti a rischio come Malta, la Spagna, la Grecia e la Croazia, ma a patto che il governo metta uno stop ai flussi di clandestini che arrivano dai Balcani sempre più a rischio covid. Perché altrimenti sarebbe difficile spiegare ai vacanzieri che devono fare il tampone quando poi nei paesi friulani si riversano decine di migranti senza controlli. È questa la sintesi del messaggio lanciato dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga dopo il vertice con i ministri Boccia e Speranza, a cui ha partecipato assieme ad altri amministratori. Un summit voluto dal Governo per mettere un freno al libera tutti che già vedeva alcune Regioni muoversi all'insegna dell'ognuno per sé.
FEDRIGA
Fedriga aveva già aperto all'ipotesi di tamponi rapidi o ad altre forme di monitoraggio per chi rientra dai Paesi ritenuti a rischio. Ieri, dopo la riunione con i referenti dei dicasteri ha affidato il suo pensiero ad una nota: «I ministri Boccia e Speranza hanno recepito l'allarme lanciato dal Friuli Venezia Giulia nel corso dell'odierno vertice tra le Regioni e il Governo, durante il quale ho sottolineato come la nostra regione sia tra le più esposte all'ingresso di migranti irregolari transitati in territori dove la diffusione nel virus è ancora estremamente alta, e si sono pertanto impegnati a interessare il ministro dell'Interno Lamorgese al fine di individuare soluzioni immediate al problema». Fedriga ha anche aggiunto: «Premesso che sono d'accordo con l'idea di potenziare il monitoraggio su chi entra in Italia da aree a rischio - quali ad esempio Malta, la Croazia, la Spagna e la Grecia -, ritengo che ciò debba avvenire di pari passo con il blocco degli ingressi irregolari. Sarebbe infatti difficilmente giustificabile - conclude Fedriga - imporre il tampone a chi va in vacanza in Croazia e al contempo tollerare ingressi di migranti senza alcun controllo». Dopo il vertice con le Regioni il ministro Boccia ha fatto sapere che «il governo, su chi rientra in Italia dai Paesi stranieri, in particolare Malta, Croazia, Spagna e Grecia vuole assicurare la massima sicurezza. La proposta che facciamo alle regioni è di rendere il servizio sanitario territoriale già molto rafforzato dall'impegno comune in grado di garantire tamponi a chi rientra dall'estero, con i risultati entro 48 ore dal rientro del viaggio». Anche la vicina Croazia, meta di tanti vacanzieri nostrani, è finita nel mirino: in sole 24 ore ha registrato 130 nuovi contagi, è stato il secondo giorno peggiore per numeri dall'inizio dell'epidemia. In serata lo stesso Speranza ha annunciato su Facebook di aver firmato l'ordinanza «che prevede test molecolare o antigenico, da effettuarsi con tampone, per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. Inoltre si aggiunge la Colombia alla lista dei Paesi per cui è previsto divieto di ingresso e transito». Dallo staff di Fedriga già prima facevano sapere che, alla luce dell'ordinanza governativa, «eventualmente valuteremo se integrare con misure più restrittive».
IL CASO CODROIPO
A Codroipo, di botto, le persone in quarantena fiduciaria sono diventate 36 (dati riferiti all'11 agosto), come ha comunicato lo stesso sindaco Fabio Marchetti sul social network. «Di queste persone, tre sono in quarantena da contatto con positivi al covid, gli altri da rientro, perché si trovavano all'estero o per ferie o per lavoro». La lista dei Paesi da cui provenivano è lunga: «Canada, Afghanistan, Marocco, India, Turchia, Romania, Bulgaria, Libano», elenca Marchetti. In tutto «i nuclei familiari interessati sono 25. C'è preoccupazione per il numero consistente. Dopo il lockdown non ce n'erano più a Codroipo. Poi, a inizio luglio, un caso qui un caso lì, adesso invece l'impennata. Questo mi preoccupa. Il segno che il virus non è scomparso, anzi. Per questo raccomando ai cittadini di fare attenzione, di usare le precauzioni, come suggerito dalle autorità nazionali, dal lavaggio delle mani alla mascherina, misure che non sempre vedo rispettate. Altrimenti, torniamo a chiudere tutto. E io sinceramente non voglio. Vorrei tutto aperto», dice.
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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