IL CASO
UDINE Ritorno al turno unico. È questa l'ipotesi su cui Regione,

Martedì 3 Agosto 2021
IL CASO
UDINE Ritorno al turno unico. È questa l'ipotesi su cui Regione, Prefetture e aziende di trasporto stanno lavorando per un rientro in classe meno traumatico, soprattutto in provincia di Udine, dove buona parte degli studenti e delle loro famiglie nella scorsa annata scolastica ha dovuto fare i conti con i disagi degli ingressi sfalsati, non soltanto nel capoluogo, dove si concentra un gran numero di superiori, ma anche a Cividale, Gemona e Codroipo. Certo, per ora, ci sono tante incognite, a cominciare dall'andamento dei contagi (che, è evidente, detterà legge) e quindi dalla definizione delle linee guida governative
GLI SCENARI
La Regione, con gli assessori Riccardo Riccardi, Graziano Pizzimenti e Alessia Rosolen, che ieri erano in videoconferenza con le quattro Prefetture, si dice «pronta ad agire per far fronte alla riapertura in presenza della scuola al 100 per cento attenendosi per ora alla stima di massima che prevede il riempimento dei mezzi pubblici all'80 per cento della capienza». E quello è lo scenario base auspicato. Ma non è l'unico al centro delle valutazioni del tavolo trasporti, che ieri ha visto il confronto delle Prefetture con le aziende che gestiscono bus, corriere e treni. «Le aziende - ha spiegato il vicario del prefetto di Udine, Enrico Roccatagliata - valutano scenari che possono essere diversi in relazione all'andamento, fermo restando che l'intendimento è quello di mantenere il 100 per cento di didattica in presenza. Su questo si è parametrato tutto l'utilizzo dei mezzi pubblici. L'auspicio di tutti, infatti, è che l'andamento della curva epidemiologica trovi un rallentamento o un arresto immediato, perché è tutto legato alla concretizzazione dei parametri automatici delle zone gialle, che fanno scattare automaticamente delle limitazioni per i trasporti pubblici». Se il piano A (100 per cento di alunni in classe, 80% di capienza sui mezzi) è la strada maestra auspicata, per così dire, al netto dei vari fattori che potrebbero modificare il quadro attuale, è parso opportuno immaginare anche almeno un piano B, «con la didattica in presenza al 75 per cento e un carico sui mezzi al 50% dei posti omologati disponibili».
IL PIANO A
Ma ci sono anche le sotto-ipotesi, perché «l'utilizzo dei mezzi è anche direttamente collegato al fatto che ci siano doppi turni o un turno unico di entrata e uscita». Con tutti gli studenti in presenza e un carico dell'80% su bus, treni e corriere, prosegue Roccatagliata, «lo scenario più probabile è quello del turno unico. Al momento stiamo lavorando su questo, ma non abbiamo tralasciato anche ipotesi alternative. Il turno unico riguarderebbe tutta la provincia, anche Udine. Per Arriva Udine in questo caso sarebbero necessari 25-30 autobus privati (di Ncc ndr) in più, due per Ferrovie Udine Cividale e poi, come ipotesi di lavoro, 4-6 autobus per Trenitalia, ma dovrebbe farcela con gli attuali mezzi».
«Facendo i calcoli, sarebbe l'ipotesi più conveniente dal punto di vista dell'organizzazione dei trasporti e delle famiglie», fa sapere Arriva Udine che ha elaborato lo studio. Se invece, sempre nel piano A (100% di didattica in presenza e 80% di capienza), ci dovesse essere il doppio turno «sarebbero necessarie 60 macchine aggiuntive. Il turno unico implicherebbe meno mezzi extra», prosegue la società. «Il doppio turno o il turno unico - ricorda Roccatagliata - dipende dalle direttive centrali e dalle indicazioni del Comitato tecnico scientifico. Ancora non abbiamo la completezza del quadro. Per ora ci si sta muovendo sulla direttrice di tornare tutti a turno unico e si auspica sia possibile farlo».
IL PIANO B
Nell'ipotesi B (didattica in presenza al 75% e capacità di carico al 50%), «per Arriva Udine sarebbero necessari 60 mezzi aggiuntivi. Si riproporrebbe la stessa situazione che abbiamo già visto alla fine dell'anno scolastico scorso, con il doppio turno a Udine, Gemona, Cividale e Codroipo e il turno unico nei poli di Tarvisio, Tolmezzo, San Daniele, Palmanova, San Giorgio di Nogaro, Cervignano, Latisana e Lignano», spiega il vicario. In Fvg, con il 100% di presenze in classe e l'80% dei posti disponibili sui mezzi, con turno unico dappertutto, la Regione stima la necessità di 50 corriere in più, come ha ricordato Pizzimenti, più di metà delle quali «per l'area di Udine che è la più critica. Per quanto riguarda i treni non sono previste difficoltà». Rosolen ha spiegato che la Regione attende «la definizione delle linee guida da parte del Governo».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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