IL CASO
UDINE Palazzo D'Aronco chiederà alla Prefettura di sgomberare il

Giovedì 18 Luglio 2019
IL CASO
UDINE Palazzo D'Aronco chiederà alla Prefettura di sgomberare il campo rom di via Monte Sei Busi. «Sono favorevole a che questi insediamenti non esistano più, come accade in altre zone d'Italia con gli sgomberi spiega l'assessore alla sicurezza, Alessandro Ciani -. Chiederò quindi alla Prefettura che il campo di via Monte Sei Busi venga sgomberato. Certo, bisogna trovare una soluzione per evitare che si sgomberi un posto e l'insediamento si sposti semplicemente in un altro».
Quella dell'insediamento dei nomadi a Udine è una questione decisamente annosa, che negli ultimi tempi era passata in secondo piano, surclassata dal nodo profughi. A rilanciare il tema, adesso, è lo stesso ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che ha inviato una circolare agli Uffici Territoriali del Governo di tutta Italia, chiedendo la mappa degli insediamenti di rom e sinti, per verificare la presenza di realtà abusive e predisporre un piano di sgomberi. «Il ministro Salvini commentato ancora Ciani -, chiede ai prefetti di convocare i Comitati per l'ordine e la sicurezza pubblica, con le amministrazioni comunali in cui ci sono insediamenti di questo tipo, le Regioni e ogni soggetto che possa essere utile alla risoluzione delle varie situazioni, come magistrati e, per il caso di Udine, l'Agenzia del Demanio che è proprietaria del terreno su cui insiste il campo. Le Prefetture poi presenteranno una relazione su ogni singolo insediamento di competenza. Penso che sia corretta l'individuazione della Prefettura e del Comitato, come luoghi privilegiati per discutere questo tema e trovo sia utile che vengano coinvolti tutti gli enti che possono contribuire alla risoluzione».
Come già successo quando era stata lanciata l'idea del censimento dei rom negli insediamenti, l'amministrazione comunale udinese è in linea con il progetto del ministero: «Non ci vedo nulla di male commenta l'assessore -, se uno vive nella legalità, non deve aver nessun tipo di timore per il fatto che si parli di controlli; se invece ci sono situazioni di illegalità, vanno risolte».
LA SITUAZIONE DI UDINE
Il campo di via Monte Sei Busi era già stato oggetto dell'attenzione dell'amministrazione, e in particolare dell'assessore alla sicurezza, nel 2018, poco dopo l'insediamento della giunta Fontanini: Già l'anno scorso spiega infatti Ciani -, avevo fatto fare agli uffici comunali uno studio sulla situazione udinese. Adesso, attenderemo le iniziative della Prefettura e io porterò all'attenzione del Comitato per l'ordine e la sicurezza il caso di via Monte Sei Busi, l'unico insediamento vero sul nostro territorio e sicuramente problematico. Attualmente, ci risulta che ci abitino una sessantina di persone. La situazione è certo migliorata rispetto ad alcuni anni fa, anche se mi sono giunte delle segnalazioni di fuochi, in particolare la notte, i cui fumi si spargono nei quartieri vicini, segnalazioni che comunicherò in sede di Comitato. Tra l'altro aggiunge Ciani -, il ministro chiede che siano verificati anche gli allacciamenti elettrici e all'acqua e chiederò un approfondimento in questo senso». L'intenzione di Palazzo D'Aronco, però, è di mettere la parola fine alla questione del campo.
VIA MONTE SEI BUSI
La vicenda di quell'area di Paderno è assai lunga: il campo risale addirittura al secondo dopoguerra e ha attraversato molte amministrazioni, con la complicazione ulteriore della proprietà demaniale del terreno. Negli anni, ai residenti è stata data la cittadinanza italiana; altri sindaci hanno provato a trovare soluzioni alternative, cercando di spostare le famiglie in altri alloggi (ma con scarso successo). Poi, il campo rom è scomparso dall'agenda politica, grazie, soprattutto, all'arrivo di migranti che ha spostato l'attenzione, per ricomparire ogni tanto, come nel 2015, quando l'allora ministro Angelino Alfano aveva annunciato una stretta sui campi nomadi, una stretta che, almeno a Udine, non aveva portato alcuna variazione.
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci