IL CASO
UDINE In vista dell'avvio dell'anno scolastico, le organizzazioni sindacali

Lunedì 19 Agosto 2019
IL CASO UDINE In vista dell'avvio dell'anno scolastico, le organizzazioni sindacali
IL CASO
UDINE In vista dell'avvio dell'anno scolastico, le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Regione e all'assessore regionale alle Autonomie locali e al sindaco di Udine per fare il punto sulla gestione dell'edilizia scolastica.
La richiesta prende le mosse dalla constatazione che il Servizio Edilizia e Istruzione dell'Uti Friuli Centrale, che si occupa della manutenzione di tutte le scuole superiori della Provincia, garantendone sicurezza e funzionalità, versa da anni in una condizione di grave disservizio organizzativo. Una siotuazione che si è progressivamente aggravata e che ora deve fare i conti anche con il fatto che il 31 luglio scorso l'unico dirigente in pianta organica ha cessato la propria attività presso il Servizio Edilizia e Istruzione, decretandone di fatto la semiparalisi, non essendovi ancora un sostituto. Inoltre, il personale è ridotto ormai ai minimi termini: l'organico ha perso almeno 10 dipendenti su un totale di 25 nel giro di pochi mesi sia per trasferimenti presso altri enti che per quiescenza: la struttura è in crisi; inoltre, negli ultimi tempi, il personale è stato oggetto di ripetuti spostamenti da un ambito operativo all'altro; - infine, a tutt'oggi - e siamo ad agosto - non è ancora stato completato l'iter per l'approvazione del bilancio di previsione triennale, con conseguente stringente limitazione dell'operatività del Servizio.
A questa situazione - denunciano ancora i sindacati - si aggiunge quella del personale proveniente da altri ambiti della vecchia Provincia che, lavorando in sinergia con il suddetto Servizio, soffre di problematiche analoghe. Un quadro siffatto non può che essere conseguenza di troppi anni di assenza di quella visione complessiva e lungimirante tanto necessaria a fronte della complessità che caratterizza il comparto scolastico. È venuto meno l'aver cura senza il quale tutto si riduce fino a scomparire; nel nostro caso è a rischio la tutela degli utenti e del patrimonio edilizio scolastico nel rispetto delle norme igienico sanitarie e di sicurezza (vulnerabilità sismica, prevenzione incendi, funzionalità impiantistica, fruizione delle strutture da parte di persone diversamente abili).
La realtà scolastica - ricordano ancora Boezio, Fabris, Perazzoni e Napolitano - coinvolge migliaia di persone (più di 25.000 studenti oltre a tutto il personale docente e non): «È un fatto di enorme impatto sociale che riguarda la vita di tutta la comunità che risiede in provincia - concludono -. Le istituzioni devono riprenderne le redini; è un impegno che non può più essere eluso. Solo all'interno di una prospettiva chiaramente delineata può avvenire la riorganizzazione di quei Servizi fondamentali e funzionali al raggiungimento degli obiettivi prestabiliti da una politica mirata e necessaria».
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