IL CASO
UDINE In Friuli Venezia Giulia non c'è sovraffollamento sui mezzi

Giovedì 22 Ottobre 2020
IL CASO
UDINE In Friuli Venezia Giulia non c'è sovraffollamento sui mezzi pubblici che portano gli studenti a scuola; gli istituti scolastici hanno chiesto di non posticipare l'inizio delle lezioni alle 9, come da possibilità data dall'ultimo Dpcm di domenica; la Regione è disponibile ad aggiungere corse se ci saranno richieste specifiche delle scuole.
Sono i punti fermi emersi ieri dal confronto fra l'assessore regionale ai Trasporti Graziano Pizzimento, l'assessore all'Istruzione Alessia Rosolen, i rappresentanti delle aziende di trasporto e di Trenitalia e la direttrice dell'Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame.
IL VERTICE
È arrivato dopo le ripetute segnalazioni di criticità del trasporto studenti rispetto alle misure anti Covid giunte da diversi fronti dell'opposizione e portate, attraverso interrogazioni, anche in Consiglio regionale la scorsa settimana e, soprattutto, a seguito delle disposizioni previste dall'ultimo provvedimento governativo illustrato da Conte domenica sera. Il Governo ha previsto la possibilità di scaglionare gli ingressi a scuola, riducendo l'eventuale affollamento sui mezzi pubblici, ma lunedì il Ministero dell'Istruzione ha inviato una nota ai Dirigenti scolastici che accompagna il Dpcm, in cui si chiarisce che per le scuole dall'infanzia alle medie nulla cambia. Per le superiori c'è la possibilità di ulteriore flessibilità, tra cui l'entrata a scuola non prima delle 9. Tale possibilità è comunque connessa a «situazioni critiche o di particolare rischio comunicate dalle autorità sanitarie o dagli Enti locali e attraverso la regia dei Tavoli regionali e locali con gli Uffici scolastici».
TUTTO BENE
Il quadro tratteggiato in regione, «è ampiamente rassicurante e allontana alcune ombre che si allungano sulla scuola, troppo spessa additata come sede del contagio», hanno affermato ieri al termine della riunione gli assessori Pizzimenti e Rosolen. Due le premesse degli esponenti della Giunta regionale: «L'obiettivo politico è garantire, per quanto possibile, lo svolgimento delle lezioni in presenza. In caso di peggioramento del contesto complessivo, l'idea è di potenziare la didattica digitale a distanza».
Chiarito ciò, hanno proseguito, «conforta sapere che il sistema dei trasporti sta fornendo risposte sia sotto il profilo dell'efficienza che dal punto di vista della sicurezza sanitaria. Le scuole chiedono di non posticipare l'inizio delle lezioni e quindi si confermano gli orari attuali. I trasporti, secondo quanto riferito dai responsabili aziendali, al momento, non si avvicinano neanche alla quota dell'80% delle presenze reali: le corse vengono effettuate nel pieno rispetto delle normative vigenti».
OGNI GIORNO
Gli studenti che usufruiscono del trasporto pubblico locale per recarsi quotidianamente a scuola sono circa 51mila e Pizzimenti nell'incontro di ieri ha sottolineato che «la Regione è disponibile a valutare qualsiasi ipotesi migliorativa per l'erogazione del servizio: possiamo potenziare il trasporto, aggiungendo nuove corse in territori particolarmente bisognosi ha specificato e valutare modifiche sostanziali agli orari, includendo anche le lezioni pomeridiane, nel momento in cui il territorio esprimesse questa esigenza».
Insomma, la disponibilità ad affrontare cambiamenti che si rendessero necessari c'è e ad amplissimo spettro con la clausola, però «ogni modifica deve essere concertata con la Regione e con l'Ufficio scolastico regionale ha sottolineato l'assessore all'Istruzione In questa fase è doveroso assumere decisioni lineari e coerenti ed evitare fughe in avanti che, per quanto mosse dalle migliori intenzioni, finirebbero solo con complicare la situazione».
SCUOLABUS NEI COMUNI
Su altro fronte, sempre legato al trasporto scolastico, venerdì in Regione ci sarà un altro appuntamento chiarificatore riguardo alla situazione del trasporto scuolabus nei 9 Comuni in cui l'appalto vinto dalla ditta leccese Tundo ha generato numerose criticità. Fino a costringere alcune amministrazioni ad affidarsi ad altre ditte, con aggravio di costi, per garantire il servizio ai propri cittadini. Il 21 ottobre scadevano i termini della diffida inviata dalla Regione alla ditta per rispondere appieno a quanto stabilito nel bando, pena la revoca del servizio. «Venerdì alle 11 faremo un incontro con tutti i soggetti interessati ha anticipato ieri l'assessore regionale di riferimento, Sebastiano Callari - Dopodichè si deciderà come procedere». All'incontro, insieme ai sindaci e all'azienda, ci sarà anche l'Avvocatura della Regione per verificare in diretta la questione. «In quella circostanza ha specificato Callari si valuterà se le condizioni aggiornate sono tali da procedere con l'attivazione delle penali previsti e l'azienda si è già detta pronta al risarcimento o se permangono tali e tanti problemi insormontabili da richiedere decisioni più radicali, come la revoca del contratto».
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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