IL CASO
UDINE Il ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, ha inviato

Giovedì 5 Agosto 2021
IL CASO
UDINE Il ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, ha inviato un pool di ispettori negli ospedali del Friuli Venezia Giulia. Sotto la lente del ministero sono finite le aree intensive e semi intensive Covid degli ospedali di Palmanova e Gorizia. Ieri, come ha confermato il direttore generale dell'AsuFc Denis Caporale, è stata la volta dell'ispezione nel nosocomio della città stellata, mentre oggi toccherà all'ospedale goriziano. «L'ispezione nasce a seguito di alcune segnalazioni fatte da alcune parti politiche precisa Caporale e non da segnalazioni fatte da utenti o pazienti. L'Azienda è a disposizione per qualsiasi chiarimento e attendiamo l'esito dei controlli ispettivi».
CONTROLLI
Voci di corridoio riferivano di un'ispezione in corso anche al Santa Maria della Misericordia, voci prontamente smentite da Caporale. Quanto ai controlli, gli ispettori sono giunti ieri mattina all'ospedale palmarino, a seguito delle vicende che risalgono alla scorsa primavera quando qualcuno aveva sollevato l'ipotesi di dati non corretti trasmessi al ministero sull'occupazione dei posti letto nelle terapie intensive, uno dei criteri in base a cui veniva stabilito l'ingresso della regione in fascia gialla, arancione o rossa. Le segnalazioni, oltre che da una parte politica, erano arrivate anche da parte di alcuni sindacati e alcuni anestesisti e rianimatori con la richiesta di un conteggio proprio negli ospedali di Palmanova e Gorizia per quanto riguardava i posti letto delle terapie semi intensive che, secondo le segnalazioni, avrebbero dovuto rientrare nell'intensiva. La richiesta di ispezione è arrivata sul tavolo di due ministeri, quello della Salute e quello per gli Affari regionali guidato da Mariastella Gelmini, con due interrogazioni parlamentari a seguito della lettera-denuncia firmata dagli anestesiti rianimatori di Aaroi-Emac.
INTERROGAZIONI
La prima interrogazione era firmata dai deputati M5S Sabrina De Carlo e Luca Sut. «Quanto denunciato dall'Aaroi in merito alla gestione Covid nella nostra regione va assolutamente esaminato con la massima attenzione riportava il documento -. Come dichiarato dalla stessa Associazione anestesisti, rimangono ancora troppe questioni fondamentali da chiarire. Prima tra tutte, quella dei cosiddetti Reparti di Terapia semintensiva, aperti a Palmanova e Gorizia e che risulterebbero essere veri e propri reparti di terapia Intensiva, a causa di un sottodimensionamento dei numeri reali dei pazienti di terapia intensiva divisi tra malati Covid e altre patologie». La seconda interrogazione è stata depositata da Sinistra Italiana Fvg tramite il segretario nazionale Nicola Fratoianni che, sempre sulla base della testimonianza dell'Aaroi Emac ha chiesto ai due ministri di «disporre le necessarie attività anche di carattere ispettivo al fine di verificare se effettivamente, in Fvg, i pazienti Covid in terapia intensiva siano maggiori di quanti dichiarati dalle autorità regionali competenti e se tale numero superi la soglia del 50% dei posti letto intensivi totali disponibili in regione come segnalato dalla richiamata lettera del presidente regionale dell'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri. Secondo Aaroi Emac continua l'interrogazione due reparti di Palmanova e Gorizia verrebbero conteggiati come reparti di terapia semintensiva mentre sarebbero a tutti gli effetti delle vere e proprie terapie intensive, dal momento che al loro interno sono ricoverati pazienti gravi, ventilati e intubati». Dopo gli anestesisti rianimatori, è stata la volta del personale dei reparti Covid dell'ospedale di Palmanova che hanno portato all'attenzione dei sindacati la situazione, attraverso una lettera firmata da 40 operatori.
REAZIONI
Andrea Ussai (M5S) commenta: «Bene gli ispettori per fare finalmente chiarezza sui dati delle terapie intensive». E anche Cristiano Shaurli (Pd) interviene: «Nessuna speculazione ma nemmeno nessuna lesa maestà. Chi ne ha ricevuto l'incarico faccia in tutta tranquillità e massima trasparenza il suo dovere. Ciò che emergerà, in qualsiasi senso, saranno soltanto le risposte chieste e dovute ai cittadini».
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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