IL CASO
UDINE Ho colpito qualcuno?. Sarebbe stata questa la prima domanda che

Martedì 23 Luglio 2019
IL CASO UDINE Ho colpito qualcuno?. Sarebbe stata questa la prima domanda che
IL CASO
UDINE Ho colpito qualcuno?. Sarebbe stata questa la prima domanda che uno dei due rapinatori, esecutori materiali dell'assalto di sabato mattina alla gioielleria Italico Ronzoni all'angolo tra via Mercerie e via Mercatovecchio, avrebbe rivolto ai poliziotti che avevano appena fatto irruzione nella piccola casetta a due piani in centro a Passons dove aveva trovato rifugio insieme al complice. Nella fuga lungo le vie del centro, inseguiti da uno dei titolari della gioielleria, i malviventi non avevano esitato a sparare. Due volte. La prima proprio nei pressi della gioielleria. L'ogiva del colpo esploso dal rapinatore in fuga si era conficcata a circa 10 centimetri d'altezza sul montante di una vetrina del negozio Luisa Spagnoli. Altri frammenti sono stati trovati dalla Polizia scientifica sparsi a terra. La seconda su via Cavour dove un finanziere in borghese (e poi anche un altro gioielliere di via Mercatovecchio) era riuscito a fermare uno dei due rapinatori. Spara, spara aveva gridato questi al complice che impugnava l'arma. Sul posto la Polizia ha trovato tre colpi inesplosi, caduti dalla pistola, una Remington calibro 45 semiautomatica con matricola abrasa, nel tentativo fatto dal rapinatore di caricarla, prima di riuscire a sparare un colpo. L'ogiva, in questo caso, non è ancora stata trovata. I due spari hanno indotto la Procura a contestare ai due esecutori materiali della rapina, Massimo Cangiano, 55 anni e Nevio Cavallo (34), entrambi di Napoli, anche l'ipotesi di reato di tentato omicidio. Lo ha confermato ieri il Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo, spiegando la decisione assunta dal suo sostituto Annunziata Puglia che, ricevuti e letti gli atti delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Udine, ha presentato la richiesta di convalida del fermo. L'accusa va ad aggiungersi a quelle di rapina aggravata e porto di arma clandestina che erano già state ipotizzate dalla Polizia sabato, in occasione proprio del fermo. L'udienza di convalida davanti al gip Daniele Faleschini Barnaba si terrà stamani in carcere a Udine per tutti e quattro i presunti componenti della banda, compresi il palo e l'autista a cui viene contestato solo il concorso nella rapina. In questa sede la Procura avanzerà anche l'istanza di misura cautelare. Nel frattempo la Procura ha disposto ulteriori accertamenti su altezza e direzione degli spari. Probabilmente verrà affidata anche una perizia balistica. Le indagini della Squadra Mobile proseguono sui telefoni dei sospettati, posti sotto sequestro, per capire in particolare da quando i due trasfertisti si trovassero a Udine. Sabato, quando la Polizia ha fatto irruzione nel covo, con un investigatore della Mobile e cinque agenti delle Volanti, pare si stessero preparando a ripartire in gran velocità. Al piano terra dell'abitazione i poliziotti hanno trovato due valigie aperte con i vestiti già riposti all'interno. In casa sono stati trovati e sequestrati altri due rolex, oltre ai tre rubati in gioielleria, su cui la Polizia sta ora facendo accertamenti per verificarne autenticità e provenienza.
Elena Viotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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