IL CASO
UDINE Fino ad ora sono stati trasferiti oltre 323 milioni di metri quadrati

Mercoledì 26 Giugno 2019
IL CASO
UDINE Fino ad ora sono stati trasferiti oltre 323 milioni di metri quadrati per quasi 14mila mappali. Ora ci sono altri 13,7 milioni di metri quadrati, pari a 6mila mappali, che possono essere trasferiti in forma massiva. Si tratta dei beni del demanio idrico e marittimo che sono stati in questi anni trasferiti alla Regione e di quelli che stanno per esserlo grazie a procedure semplificate concertate tra l'amministrazione regionale e l'Agenzia del Demanio. Il punto lo ha fatto ieri l'assessore al Patrimonio e alle Finanze, Barbara Zilli. «Il decreto legislativo 265 del 2001 dispone il trasferimento alla Regione di tutti i beni immobili dello Stato appartenenti al demanio idrico ha spiegato -, comprese le opere pubbliche, gli alvei e le pertinenze, i laghi e le opere idrauliche situati nel territorio regionale, a esclusione dello Judrio, nel tratto classificato di prima categoria, del Tagliamento e del Livenza, nei tratti che fanno da confine con il Veneto».
Il trasferimento di questi beni è «lungo e complesso, ha proseguito, «sia per l'enorme quantità di beni considerati, sia per la carenza di un inventario immobiliare aggiornato del demanio idrico statale. Ora, però, stiamo imprimendo rapidità al procedimento grazie alla semplificazione delle procedure concordata con l'Agenzia del Demanio, che ci consentirà di procedere almeno in parte con trasferimenti massivi». I primi verbali per il trasferimento massivo dei 6mila nuovi mappali saranno sottoscritti entro metà luglio, con l'obiettivo di terminare l'attività entro fine anno. «Quest'operazione - ha concluso Zilli - comporterà l'assunzione in carico alla Regione di circa 240 fascicoli istruttori relativi a pratiche di concessione, contenziosi, sdemanializzazioni, demanializzazioni e altre tipologie varie di competenza anche di altre Direzioni centrali».
A.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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