IL CASO
UDINE Domanda rispedita al mittente, perché la questione non sussiste.

Domenica 24 Giugno 2018
IL CASO
UDINE Domanda rispedita al mittente, perché la questione non sussiste. È il risultato del ping pong svoltosi ieri pomeriggio a distanza tra la consigliera regionale del Pd Mariagrazia Santoro e l'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, a proposito di presunti tagli alla sanità. «A fronte dell'aumento dell'età e delle malattie croniche, all'aumento dei costi per i nuovi farmaci salvavita che vanno garantiti, ci si chiede dove la Giunta intenda tagliare le spese visto che sembra poco intenzionata a investire nel settore», ha cominciato l'ex assessore alle Infrastrutture e ora consigliera d'opposizione Santoro, annunciando nel contempo la richiesta di audizione in III commissione di Riccardi, «per chiedere chiarezza e dati in merito al bilancio della sanità» del Friuli Venezia Giulia. Per una prima e immediata risposta non è però necessario attendere l'audizione, poiché «mi chiedo a quale suo sogno faccia riferimento la consigliera Santoro, dato che non abbiamo mai parlato di tagli alla Salute», ha ribattuto Riccardi, in procinto di recuperare una consistente coperta finanziaria nell'assestamento di bilancio per i conti in rosso del 2017 e del 2018 proprio per il settore salute.
«Complessivamente dettaglia Riccardi i milioni da recuperare sono 43, dei quali 13,2 milioni costituiscono le perdite a consuntivo del 2017 e 29,2 milioni sono i fondi che servono per le ripianare le perdite che si prevedono nei bilanci da qui a fine anno». Per portar a termine l'operazione la Regione prevede «di recuperare 17 milioni con manovre all'interno dell'assessorato della Salute dettaglia Riccardi -, mentre la restante quota, pari a 26 milioni, dovranno essere assicurati dall'avanzo primario di 41 milioni oggetto dell'assestamento». In questi conteggi non rientrano i 10 milioni circa che dovrebbero essere accantonati per rispondere all'impegno nei confronti dello Stato cui ha costretto la sentenza della Consulta dei giorni scorsi, inchiodando anche la Regione speciale a contribuire alla finanza pubblica statale in materia sanitaria, come previsto dalla legge di Bilancio del 2016. «Si sta valutando se procedere con l'accantonamento», aggiorna Riccardi, che in ogni caso si dice «fiducioso» per i risultati della trattativa che il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha ingaggiato con Roma al fine di veder riconosciuti i tratti speciali del Fvg anche in materia di sanità. «Non so proprio a che tagli si riferisca», ritorna dunque sul punto Riccardi riferendosi alle affermazioni della Santoro.
«Ciò che invece ribadiamo è che la passata Giunta ha fatto una manovra di 120 milioni a ridosso della sua scadenza senza mettere un euro in Sanità precisa l'assessore -. Se avesse lasciato quei fondi per l'assestamento di bilancio di luglio, ora avremmo 160 milioni da disposizione, dei quali 40 per la sanità». Risorse economiche a parte, questione «di qualche settimana» e dovrebbero essere tutte trovate, invece le risorse umane per coprire i 7 posti dirigenziali alla Direzione Salute attualmente scoperti. Quanto invece a possibili interventi sull'impianto della riforma, ora «è il tempo dell'ascolto di chi lavora sul campo, per avere un consenso importante, se non unanime, attorno a future azioni», conclude Riccardi.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci