IL CASO
UDINE C'è chi non ha potuto prenotare una visita ed è tornato

Martedì 28 Gennaio 2020
IL CASO
UDINE C'è chi non ha potuto prenotare una visita ed è tornato a casa, chi non è riuscito a fare le analisi del sangue nei tempi previsti perché il sistema non stampava le etichette da mettere sulle provette o, semplicemente, chi ha rimandato il pagamento del ticket a dopo l'esame già fissato, su suggerimento degli stessi dipendenti ospedalieri, per evitare di sforare sui tempi. Baraonda informatica per la sanità regionale ieri mattina, sulle reti di tutte le Aziende, con qualche riverbero anche sulle attività dei medici di famiglia, come spiega il presidente dell'Ordine dei medici di Pordenone (vedi altro articolo). A Udine, subito dopo il primo blocco della rete alle 8.30 di ieri, l'Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale ha messo nella home page del suo sito (con tante scuse «per gli inevitabili disagi» «indipendenti dalla volontà» dell'Azienda) la notizia del problema che ha riguardato «tutti gli applicativi clinici, Pronto soccorso compreso, ed il Cup». Dopo che un primo ripristino c'è stata una seconda caduta e un funzionamento a singhiozzo per tutta la mattinata. Immediato l'intervento dei tecnici. In serata, una nota ufficiale dell'assessore ai sistemi informativi Sebastiano Callari ha fatto sapere che «le difficoltà sono state superate e la rete viene monitorata».
L'ASSESSORE
«La criticità che ha interessato tutta la rete regionale è legata al fatto che sabato 25 gennaio Insiel ha effettuato un aggiornamento per migliorare il sistema Oracle che gestisce la base di dati degli applicativi clinico-sanitari della regione», ha spiegato Callari. E, sulle prime, assicura, è andato tutto bene. Ma era sabato e «nel fine settimana i contatti con la centrale sono minimi», chiarisce. Il patatrac è avvenuto ieri mattina, quando tutte le Aziende hanno fatto clic. «Dal 25 sera il sistema ha funzionato perfettamente fino a stamattina (ieri ndr) alle 8.30, quando tutti gli ospedali e i medici di base si sono collegati e il sistema operativo è andato in tilt. Si è staccato alle 8.30, poi è stato ripristinato, poi la linea è caduta di nuovo. Da mezzogiorno circa in poi, comunque, è tutto a posto» assicurava al cronista nel pomeriggio Callari. Prima, però, «è stato interessato tutto il sistema informativo della sanità. Quando salta la rete, è come con i birilli. Diciamo che per quattro ore circa ha funzionato un po' a singhiozzo». Una nota della Direzione centrale salute, politiche sociali e disabilità rileva che il blocco si è verificato due volte». Comunque, garantisce la Direzione, tutte le Aziende «si sono prontamente attivate per ridurre i possibili disagi». La causa del malfunzionamento, faceva sapere Callari ieri sera, «è al vaglio dei tecnici della Oracle, che stanno fornendo il massimo supporto di assistenza al personale di Insiel». Il problema, però, resta. Perché, rileva lo stesso assessore, non è la prima volta che la rete su cui si regge la sanità del Fvg mostra le corde. «Il problema è legato al fatto che ci sono sistemi un po' desueti. Purtroppo sono anni che si verificano delle criticità. Quando si fanno degli aggiornamenti su un sistema un po' vecchiotto, è come se si mettessero degli aggiornamenti per un iPhone 11 su un iPhone 5. Vanno fatti degli investimenti. Ne ho già parlato con il nuovo presidente di Insiel, che ha verificato queste problematiche. Recentemente accadono molto meno, ma purtroppo come abbiamo appurato stamattina (ieri ndr) dopo quest'ultimo episodio è evidente che bisogna accelerare sulla modifica di alcuni sistemi. È proprio il sistema informativo della sanità che va rivisto». Investimenti di che portata? «In questo momento non posso dire quanti soldi, ma serve un investimento importante. Il problema non dipende dagli applicativi di Insiel. Non si risolve dicendo vai a prendere gli applicativi di Amazon o di Google e cambia qualcosa. Sarebbe come se uno prendesse una Ferrari ma la strada su cui la fa correre è messa male».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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