IL CASO
UDINE All'ultima edizione, la Fiera del lavoro Fvg organizzata da Alig

Mercoledì 31 Luglio 2019
IL CASO UDINE All'ultima edizione, la Fiera del lavoro Fvg organizzata da Alig
IL CASO
UDINE All'ultima edizione, la Fiera del lavoro Fvg organizzata da Alig ha offerto «più di 500 posti di lavoro», con i cacciatori di teste delle aziende schierati ad esaminare centinaia di ragazzi friulani. Eppure, quest'anno l'evento storicamente promosso dall'associazione dei laureati in Ingegneria gestionale dell'ateneo di Udine potrà contare su meno di un terzo dei fondi pubblici rispetto alla passata edizione. La miccia che fa esplodere la polemica, la accende, seppur in modo composto, il delegato al Placement del rettore, Marco Sartor, che, quella manifestazione, l'ha ideata dal nulla.
IL POST
Un post su Facebook per commentare l'ultima distribuzione di fondi decisa dalla Regione. Il commento? Amarissimo: «La fiera del lavoro Fvg che offre tante opportunità ai ragazzi non è contemplata. 6 milioni al fondo bellezza, 300mila euro alla diocesi di Trieste...», scrive su Fb. E con il cronista si spiega: «Saremmo onorati di lavorare con la Regione su un progetto come questo, ma ci sentiamo snobbati a due mesi dell'iniziativa. Sono convinto che questa sia un'iniziativa utile e di valore, partecipata da miglia di studenti, che lotta contro una piaga sociale: la disoccupazione giovanile. Un'iniziativa che fa tutto questo senza alcun dipendente, investendo tutto in azioni concrete. Trovo incomprensibili le scelte del governo regionale», dice Sartor. Che snocciola i fatti. «L'anno scorso abbiamo avuto un finanziamento complessivo di 35mila euro dalla Regione su due bandi diversi: 10mila euro da quello per le associazioni di promozione sociale e altri 25mila sul bando per le attività culturali. Quest'anno abbiamo preso solo 10mila euro sul bando per la promozione sociale. Abbiamo fatto tanti incontri in Regione, ma alla fine i finanziamenti diretti della Regione extra-bandi per Alig sono pari a zero». È evidente che «con meno fondi dovremo fare un piano di comunicazione più basso e ridimensionare l'evento di novembre il più possibile. Sennò facciamo difficoltà a coprire tutti i costi. L'unico finanziamento pubblico arriva dalla Regione, il Comune ci dà il Teatro a condizioni di favore». E lancia un appello: «A livello politico, non abbiamo trovato risposte. Quindi, ora andremo a chiedere aiuto ai privati. Chiediamo alle aziende di aiutarci in modo più forte per sopperire a quello che il pubblico non fa», con un atteggiamento che fa «figli e figliastri».
GLI ASSESSORI
L'assessore alla Cultura Tiziana Gibelli chiarisce che «io non ho partecipato alle commissioni giudicatrici e i bandi li ho visti ad istruttoria finita, ma gli esperti esterni hanno giustamente fatto il loro mestiere». Premesso questo, spiega che «dall'anno prossimo cercheremo di lasciare spazio solo alle associazioni culturali in senso stretto». Quanto al caso Alig, pur non avendo deciso lei chi finanziare e chi no, commenta che «se hanno avuto un finanziamento su un bando è difficile che ne abbiano su più bandi. Inoltre, se c'è un bando per divulgazione scientifica o umanistica o attività espositive mi pare che una fiera del lavoro non ci azzecchi molto». La titolare della delega al Lavoro Alessia Rosolen spiega di aver incontrato i referenti di Alig, dopo che «il loro progetto non è stato finanziato al bando cultura perché non si è piazzato in posizione utile. Li ho incontrati e come abbiamo fatto ogni anno, da parte nostra abbiamo offerto tutta la collaborazione dei servizi per il lavoro, dell'orientamento, del centro per l'impiego. Noi come assessorato non finanziamo iniziative ad hoc, altrimenti dovrei fare lo stesso per le fiere che organizzano a Pordenone o Trieste. Ma interveniamo con servizi a supporto. Non li abbiamo ancora contattati di nuovo perché dobbiamo verificare in quale modo intervenire su tutte queste cose».
Sartor ricorda che «la nostra non è solo una fiera del lavoro. Esiste anche la cultura manageriale. Economia aziendale non è cultura? Ingegneria gestionale non è cultura? Abbiamo corsi di laurea interi di management. Ospitiamo decine di seminari e presentazioni... Questa è cultura tanto che è stata finanziata diversi anni su questo bando. Comunque se loro possono garantirci le coperture di alcune spese ci dicano quali. L'evento è domani considerando che agosto è tutto fermo».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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