IL CASO
TRIESTE Esponenti di Casapound ieri hanno fatto irruzione nell'Aula del

Mercoledì 5 Agosto 2020
IL CASO TRIESTE Esponenti di Casapound ieri hanno fatto irruzione nell'Aula del
IL CASO
TRIESTE Esponenti di Casapound ieri hanno fatto irruzione nell'Aula del Consiglio regionale, superando le misure di sicurezza, per protestare contro il flusso di migranti dalla rotta balcanica. Hanno agito mentre era in corso la riunione della VI commissione per l'analisi del Piano migrazione regionale 2020. È in questo scenario, dopo aver ripetutamente criticato la modalità della loro protesta, che il consigliere regionale della Lega, Antonio Calligaris (che più si è opposto affrontando gli esponenti di Casa Pound), è sbottato: «Io gli sparerei tranquillamente a quelli.», riferendosi ai migranti. Un'affermazione da cui tutti i consiglieri presenti e il gruppo della Lega hanno preso le distanze e per la quale Calligaris si è subito scusato, sostenendo di essere «sinceramente pentito per essere andato oltre in un momento di concitazione». Per i manifestanti è scattata la denuncia presentata dal presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, che ha definito quanto avvenuto inaccettabile. Il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha espresso «preoccupazione e deploro» per quanto accaduto nella sede del Consiglio, sulla cui sicurezza è scattata una riflessione, come l'ha definita Zanin. Al centro dell'analisi, le limitate possibilità di azione degli attuali addetti alla sicurezza. «I cittadini devono continuare a poter accedere a questa che è la loro casa ha detto - ma dovremo pensare a prevedere dei controlli più mirati ed efficaci, come i metal detector o installando dei tornelli o delle porte di sbarramento lungo le scale, ma anche sollecitando le forze dell'ordine quando ci sono in programma dei lavori che prevedono la trattazione di argomenti sensibili».
Ieri gli addetti hanno avvisato le forze dell'ordine che «sono arrivate presto, ma tuttavia appena i manifestanti se n'erano andati», ha ricostruito il presidente della commissione, Stefano Sibau. L'accaduto ha destato numerose reazioni. «Il gruppo consiliare della Lega prende le distanze dal grave fatto avvenuto in Consiglio regionale ed esprime forte disappunto per alcuni toni eccessivi usati da più parti nel dibattito concomitante e conseguente all'intrusione in Aula», ha affermato il capogruppo del Carroccio Mauro Bordin. Aggiungendo: «Ribadiamo che l'immigrazione fuori controllo resta il problema principale e ciò è testimoniato anche dai gravissimi avvenimenti succedutisi alla ex caserma Cavarzerani di Udine». L'ha definito «un gravissimo atto di intimidazione razzista e fascista» il consigliere di Open Fvg Furio Honsell. «Questi eventi sono il frutto della retorica cavalcata da una certa parte politica», ha aggiunto, esprimendo forte condanna. Il gruppo del M5S ha definito «l'irruzione di Casapound un gesto vergognoso e violento», mentre Mauro Cedermas, segretario di Articolo 1 ha sostenuto che «è necessario chi il ministro dell'Interno affronti la questione, movimenti di quella risma non sono accettabili in una democrazia». Per il Patto per l'Autonomia «viviamo tempi bui», come ha fatto sintesi il capogruppo Massimo Moretuzzo; il segretario del Pd Cristiano Shaurli ha considerato l'atto «un gravissimo attacco alle istituzioni di cui bisogna aver chiara la portata sovversiva». Una «profonda preoccupazione» è stata espressa da Italia Viva Fvg. L'irruzione «è il segnale di un'escalation pericolosa», ha detto la Cgil. Il consigliere Pd Diego Moretti ha chiesto le dimissioni del collega Calligaris.
Antonella Lanfrit
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