IL CASO
PORDENONE L'obiettivo delle sue trasferte a Caorle erano i campeggi.

Martedì 7 Luglio 2020
IL CASO
PORDENONE L'obiettivo delle sue trasferte a Caorle erano i campeggi. Paolo Dori, 57 anni, originario di Villafranca e residente nel campo nomadi di via Diaz a Vicenza, per i furti commessi a Caorle nell'estate 2016, culminati con una fuga da brivido, con tanto di incidente stradale, da ieri ha lo status di delinquente abituale e professionale. Significa che, una volta espiati i 6 anni e 8 mesi che il gup Rodolfo Piccin gli ha inflitto, dovrà sottostare al regime della libertà vigilata per altri due anni. Dori, difeso dall'avvocato Alessia Crapis e attualmente detenuto a Ferrara, ieri è stato giudicato con rito abbreviato. Ha pertanto beneficiato anche di uno sconto di pena pari a un terzo.
Il pm Maria Grazia gli aveva contestato quattro furti in camper o bungalow, il furto di un'auto e una resistenza a pubblico ufficiale. I raid di Paolo Dori cominciano il 15 maggio 2016, quando nella casa mobile di un turista tedesco, alloggiato al campeggio Il Tridente, ruba telefonini, tavole, un televisore, occhiali, un portafoglio e le chiavi di una Volkswagen Passat che userà impadronirsi dell'auto. Il 5 giugno nuova incursione, stavolta al villaggio turistico Laguna Village, vittime due turisti inglesi a cui erano spariti computer, tablet, iPad e portafogli con documenti, denaro e carte di credito. Con una simple card era riuscito a fare due prelievi da 140 euro ciascuno e aveva tentato, senza successo, di fare acquisti.
Il 21 giugno era tornato a Caorle per concentrarsi nel campeggio Santa Margherita. A farne le spese era stata una turista dell'Est Europa che aveva lasciato nel camper 200 euro e sei carte di credito, tra cui una MasterCard usata per acquistare capi di abbigliamento e altro materiale per oltre 680 euro. Quel giorno a Caorle era tornato con l'auto rubata al turista tedesco. Una pattuglia dei carabinieri lo aveva intercettato in via Strada Nuova e tentò di intimare l'alt. Dori pigiò sull'acceleratore e scappò. Tra sorpassi spericolati e velocità elevate, imboccò la sp 42 verso San Donà di Piave costringendo i carabinieri a correre fino a 200 all'ora. In località Stretti, affrontando una rotonda, ha urtato il cordolo uscendo di strada. Abbandonò l'auto e riuscì a scappare a piedi. I carabinieri lo identificarono grazie a riconoscimenti fotografici, ai prelievi di denaro e agli acquisti fatti con le carte di credito rubate.
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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