IL CASO
GONARS Poteva finire in tragedia la pastasciuttata organizzata sotto

Martedì 12 Dicembre 2017
IL CASO GONARS Poteva finire in tragedia la pastasciuttata organizzata sotto
IL CASO
GONARS Poteva finire in tragedia la pastasciuttata organizzata sotto la chiesa dopo il concerto di Natale a Gonars, dove sette persone, tutte del posto, sono rimaste intossicate per aver respirato senza accorgersene il micidiale gas monossido di carbonio. È successo nella serata di domenica quando, dopo la manifestazione canora organizzata nella chiesa di San Canziano Martire, la comunità e i coristi si sono raccolti per un momento conviviale nella zona interrata della cripta, sotto l'area sacra. Qui, come è d'uso in molti paesi, dopo il concerto erano state sistemate delle panche e dei tavoli per mangiare in compagnia la pastasciutta, cucinata da un gruppo di volontari in una stanza distaccata, più lontana dalla cripta: è proprio nella piccola stanza adibita temporaneamente a cucina che un uomo di settant'anni improvvisamente si sente male.
Per fortuna in quel momento, in chiesa, c'è il sindaco di Gonars, Marino Del Frate, che è un medico. Viene chiamato subito in aiuto. L'anziano è svenuto e chi è lì con lui l'ha adagiato su una sedia; il primo cittadino, facendolo sdraiare a terra, riesce a fargli riprendere i sensi dopo pochi minuti, ed è sempre lui che chiama il numero di emergenza Nue 112 dando l'allarme. Dalla centrale, il Sores invia tempestivamente un'ambulanza: il sindaco, intanto, chiede alle persone cosa possa essere successo. I presenti riferiscono di aver visto una sorta di nuvola di vapore che ha invaso la piccola stanza-cucina e che, per qualche istante, ha avvolto gli uomini e le donne impegnati ai fornelli: il vano adiacente alla cripta ha un grande portone che in quel momento è chiuso, perché è molto freddo; dopo il malore le porte vengono subito spalancate per arieggiare. All'arrivo dei sanitari, Del Frate informa che può trattarsi di un caso di intossicazione da monossido di carbonio: aiuta così il personale medico nell'individuazione delle cause del malore. Il 70enne viene portato prima all'ospedale di Palmanova e poi a Trieste per il trattamento in camera iperbarica. Non è grave e il primo cittadino aveva visto giusto: era rimasto intossicato dal monossido di carbonio. Prima della mezzanotte le altre persone che erano nella stanza-cucina, sei in tutto, vengono portate in via prudenziale all'ospedale di Palmanova per un controllo: non hanno sintomi, ma tutte, al test del monossido, risultano positive. Tre vengono dimesse dopo poco, due vengono trattenute in osservazione e la sesta viene portata in camera iperbarica a Trieste. In serata tutti e sette saranno dichiarati fuori pericolo e potranno tornare nelle loro abitazioni. Intanto in chiesa sono arrivati i vigili del fuoco che hanno accertato la presenza del micidiale gas. Non è chiaro come si sia formato ma è possibile che qualcosa non abbia funzionato bene nei fornelli della cucina temporanea allestita sotto la chiesa. Sul posto sono intervenuti anche i militari dell'arma del Radiomobile della Compagnia di Palmanova.
Paola Treppo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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