IL CASO
CIVIDALE I primi numeri del Mittelfest 2019 tentano, timidamente, di

Martedì 16 Luglio 2019
IL CASO
CIVIDALE I primi numeri del Mittelfest 2019 tentano, timidamente, di smorzare le polemiche, su un'edizione che ne è stata travolta ancora prima di partire, dopo le uscite su Antigone-Carola e muri e affini del direttore artistico Haris Pasovic che hanno scatenato l'ira funesta del governatore Massimiliano Fedriga. I dati di cui si è parlato al Cda di ieri, a sentire il sindaco, sembrano confortanti, visto che gli abbonamenti hanno superato la quota del 2017. Ma resta, fortissimo, il timore di un taglio dei fondi. In ballo, infatti, c'è il rischio di uscire dai finanziamenti triennali, il che, per il festival, si tradurrebbe in una maxisforbiciata dei fondi. L'assessore regionale Gibelli (vedi altro articolo) suggerisce «una riflessione profonda da parte della governance. Mi auguro con tutto il cuore che questa edizione vada bene, perché le convenzioni triennali sono terminate e si riparte da zero».
REAZIONI
Il sindaco di Cividale Stefano Balloch, anche vicepresidente del Cda, non vuole parlare di polemiche. «Il numero degli abbonati è già superiore a quello dell'edizione 2017 e anche le vendite sono ad oggi positive. Diversi spettacoli sono già esauriti e per alcuni si fanno le repliche. Indice del fatto che il pubblico ritorna», nonostante un 2018 - ma questo Balloch non lo dice - annus horribilis (3.600 spettatori). Gibelli suggerisce un ritorno alle origini, al Mittelfest come incrocio delle culture italiana, austriaca e slovena e non ha gradito gli esotismi. «Il Mittelfest parla di Mitteleuropa. Quella della Grecia possiamo classificarla come un'incursione, ma nel solco statutario». Il rischio di un taglio dei fondi? «Il Mittelfest è un festival della Regione ed è la Regione che decide. Se lo confrontiamo con altri festival sappiamo che in questi anni il Mittelfest ha fatto i miracoli con il budget che ha: si è confrontato con Spoleto che ha 3,5 milioni. Il Mittelfest ha fatto l'edizione 2019 con 700mila euro». Nel caso di una riduzione dei fondi, dovrebbe fare ulteriori miracoli? «È la Regione che decide cosa fare del Mittelfest. È evidente che se si vuole un festival internazionale al di sotto di un certo budget non puoi andare. Ospitare 100 musicisti dalla Bielorussia ha dei costi fisiologici». Insomma, per Balloch la cosa che più conta è che «nella polemica, non ci perdano Cividale e il Mittelfest». Confermate la fiducia a Pasovic? Dal Cda è uscita un'apertura di credito? «Non era all'ordine del giorno in questo momento». In Cda siede anche Fabrizio Pitton: «Abbiamo parlato solo di dati, abbiamo voluto evitare di affrontare la polemica». Ma la sua opinione «personale», sulla polemica, la esprime. «Penso che, come Pasovic può fare una sua valutazione culturale, Fedriga, da governatore, possa esprimere una sua opinione sull'operato di Pasovic, senza che per questo qualcuno parli addirittura di regime o censura. Se Pasovic prende la platea della conferenza stampa del Mittelfest per dire la sua opinione personale sui muri - e non so quanto sia stato opportuno -, e poi Fedriga esprime la sua opinione, non ci vedo nessuna operazione di regime. I risultati del 2018 sono stati critici. Se c'era un'intenzione di regime, Pasovic avrebbe potuto essere cambiato subito. Invece gli è stata data un'altra possibilità». Secondo Pitton, bisognerebbe «reintrodurre i due direttori, quello artistico e quello organizzativo, ridotti ad uno solo dalla modifica statutaria voluta dalla giunta Serracchiani». Per Balloch, però, «il problema del Mittelfest non è la direzione». Socio è anche la Filologica: il presidente Federico Vicario non ha «niente da dire sul Mittelfest, se non che sono molti anni che non riusciamo a veicolare qualcosa in friulano. In tanti anni c'è stato poco margine». Il presidente Federico Rossi in una nota constata «con soddisfazione che l'avvio di questa edizione di Mittelfest sta dando risultati persino superiori alle aspettative. Il pubblico sta premiando la programmazione proposta, frutto di una lunga riflessione fatta dal Cda insieme al direttore artistico Haris Pasovic, in seguito agli esiti dell'edizione» 2018. Rossi parla di «un'accoglienza entusiastica». Sold out per le prime, dice, «ma anche per gli appuntamenti del focus sulla Grecia». Anche Rossi parla dell'aumento degli abbonati «a conferma di una rinnovata fiducia sul programma». Inoltre, aggiunge, «nelle ripartizioni del Fus Mittelfest è stato premiato con un incremento per quanto riguarda il contributo 2019», proprio per la qualità.
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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