«Il 2018 è stato un anno da dimenticare non è possibile avere così pochi spettatori»

Martedì 16 Luglio 2019
«Il 2018 è stato un anno da dimenticare non è possibile avere così pochi spettatori»
L'ASSESSORE
UDINE Intervistata da Il Gazzettino sulla polemica esplosa sul caso Mittelfest, l'assessore regionale Tiziana Gibelli, aveva anche detto chiaro che, su fondi e governance (intendendo la presidenza) urgeva una riflessione. Il giorno dopo, la replica del presidente dell'associazione Mittelfest, Federico Rossi. E ieri è arrivata l'articolata contro-replica di Gibelli, che, ha detto, «sarà comunque l'ultima occasione nella quale parlerò di Mittelfest prima della sua conclusione»: secondo lei nella ricostruzione di Rossi «mancano alcuni momenti, e su altri le informazioni». «Effettivamente, nel colloquio col presidente Rossi, gli avevo sottoposto la mia suggestione sul ritorno alle origini di Mittelfest. Perché era quello l'oggetto dell'incontro... E la mia suggestione era ed è quella di riportare il focus sull'incrocio culturale tra Italia, Austria e Slovenia - dice Gibelli -. Ho ben presente anche il contatto che abbiamo avuto a proposito della richiesta di un incontro fattami dal direttore artistico, cui ho garbatamente risposto che il mio mestiere non è quello di incontrare i direttori artistici, nonché la penultima telefonata che abbiamo avuto, nella quale gli avevo proposto un mio messaggio di saluto al telefono e non una nota scritta. L'ultima è stata quella post conferenza stampa... Ma ricordo anche che all'ultima assemblea dei soci di Mittelfest non casualmente ha partecipato il direttore centrale Cultura e Sport di Regione Fvg, Antonella Manca, che nel suo intervento ha espresso la posizione di Regione Fvg anche e giusto sul documento del quale ha parlato il presidente Rossi». Sui numeri Gibelli mette un altro puntino sulle i: «Tra i 3.600 spettatori di Mittelfest 2018 c'ero anch'io. Pagante e senza posti d'onore. Come spesso faccio, andando da sola o in compagnia di amici e pagando il mio biglietto. Ho visto un solo spettacolo, è vero, ma un'idea me la sono fatta». A Rossi che le ha rammentato che l'Albania non era in cartellone nel 2018 risponde con «una postilla sull'ironia, che evidentemente io uso in modo esagerato: ho citato Albania e un altro paese balcanico così come ho citato Messico e Guatemala come ipotetici paesi di provenienza di future edizioni di Mittelfest, con un intento che a me pareva evidente ma che mi rendo conto... - non lo è stato, e di ciò chiedo venia. Ma se avessi citato la Catalogna e l'Africa Centrale che invece hanno avuto spettacoli e artisti (grandi, come la Dana) realmente presenti all'edizione 2018, cos'avrebbe detto Rossi? Che l'atmosfera e lo spirito balcanici ormai albergano ovunque e che dunque oltre ai 20-25 Paesi che secondo lui (secondo moltissimi altri sono tanti, ma tanti, di meno) ascrivibili ad un'area balcanica possiamo includere la Penisola Iberica e l'Africa?». Rossi ha detto che il Mittelfest non è una bocciofila, al cui presidente si può chiedere un'applicazione difforme dello statuto? «Mi permetto di spezzare una lancia pro bocciofile, tanto più che sono anche assessore regionale allo Sport. In regione ci sono bocciofile gestite in modo eccellente ed altre più amatoriali, ma tutte adempiono al loro scopo sociale: dare uno spazio ludico-sportivo, ognuna seguendo le proprie regole e ognuna contando su poche migliaia di lire di sponsorship. Lasciamole dunque in pace». Per l'assessore «Mittelfest non può e non deve avere un gradimento di pubblico come quello dello scorso anno perché anche seguendo il sistema di calcolo di Rossi, e cioè togliendo dal numero gli spettatori del concerto di Sting, saremmo comunque ad oltre 11mila (o 13.500 come ha scritto qualcuno) spettatori del 2017 contro i 3.600 del 2018». Un numero che lei ha definito «imbarazzante». «Ma l'aggettivo per valutare un investimento di denaro pubblico che supera di un bel pezzo il milione di euro, in rapporto ad un gradimento di pubblico pari a 3.600 unità compresi la sottoscritta e due suoi amici, rischia di essere assai diverso».
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