I SOLDI E LA SALUTE
TRIESTE «Il nuovo Patto finanziario con lo Stato va

Martedì 20 Febbraio 2018
I SOLDI E LA SALUTE
TRIESTE «Il nuovo Patto finanziario con lo Stato va assolutamente rinegoziato, siamo tutti d'accordo. Ma che a sentenziarlo sia Sergio Cecotti induce qualche perplessità».
Franco Dal Mas, candidato forzista blindato nella quota proporzionale per il Senato, legge attentamente il programma cecottiano del Patto per l'autonomia pubblicato domenica scorsa dal Gazzettino. Poi attacca: «Intanto l'esborso del Friuli Venezia Giulia quale contributo alla finanza pubblica supera i 700 milioni all'anno e questa nuova intesa con Debora Serracchiani favorisce senz'altro lo Stato». Non solo: «Si fa silenzio sulla rinuncia a una serie di ricorsi di probabile successo» e «nulla sappiamo sulla quota di circa 70 milioni di euro che ci spetterebbe dal rientro dei capitali dall'estero». Di più: «Noi vogliamo ripristinare la quota di Iva e Irpef di prima, ossia il 91% e il 60% del gettito, specialmente in una fase di ripresa economica dove questa fonte finanziaria risulterà migliore dei bolli e delle tasse sui capitali che adesso lo Stato ammette alla compartecipazione regionale».
L'AFFONDO ANTI-CECOTTI
Dal Mas, che queste pagine ribattezzarono simpaticamente a suo tempo come il Dorian Gray del Centrodestra, rimandando al celebre personaggio di Oscar Wilde, è persona benvoluta da tutti. Perfino gli avversari politici più distanti alla notizia della sua candidatura sicura hanno commentato: «Franco è un bravo ragazzo». Ma questo bravo ragazzo con un passato sui banchi forzisti della Regione ora non fa sconti a nessuno: «Cecotti è quel presidente della Regione che ha impostato l'uscita della nostra Regione dal Fondo sanitario nazionale accollando al Fvg sia la spesa corrente che in conto capitale». Questo «in cambio di un decimo di gettito Irpef e di un decimo di Iva in più, peraltro quote poi incrementate».
Quanto alla volontà di condurre in capo alla Regione la gestione del sistema scolastico, «è tutta da verificare la spesa di 800 milioni all'anno», al punto «che la prudenza in questo caso non è soltanto un'opzione saggia, ma un autentico obbligo».
BORDATE SULLA SANITÀ
Ma è sulla Sanità, antico suo cavallo di battaglia, che il quasi senatore forzista concentra un altro tiro d'artiglieria, citando fonti e rapporti: «La Corte dei conti ha manifestato un giudizio negativo sulla riforma e Serracchiani ha reagito accusando i magistrati di porsi al limite dell'eversivo, ottenendo poi un supplemento di verifiche, non richiesto ma di fatto inculcato». Si fa riferimento a due rapporti: «Il Bersaglio dell'Istituto Sant'Anna di Pisa e il Crea con Tor Vergata». L'affondo parte dal primo documento: «Nella parte introduttiva per il periodo 2015-2016 si segnalano alcune criticità su pronto soccorso, prevenzione e assistenza domiciliare». Inoltre nella sezione Trend, che significa tendenza, «il 32% dei 97 indicatori segnala situazioni in peggioramento - sottolinea Dal Mas - e fra queste le attese nell'iter diagnostico-terapeutico dei tumori, i tempi di accesso ai pronto soccorso e la presa in carico degli over 65 per le cure domiciliari».
E a proposito del Rapporto Crea, Dal Mas premette che «le conclusioni sono frutto delle valutazioni di utenti, professionisti della salute, dirigenza, istituzioni e industria medicale fino al 2016» e afferma che «il Fvg è penultimo meglio del solo Molise», tuttavia «sarebbe ultimo considerando i giudizi espressi da utenti, professionisti e istituzioni».
Maurizio Bait
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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