I SINDACATI
UDINE Innovazione e digitalizzazione, transizione ecologica, infrastrutture,

Giovedì 6 Maggio 2021
I SINDACATI UDINE Innovazione e digitalizzazione, transizione ecologica, infrastrutture,
I SINDACATI
UDINE Innovazione e digitalizzazione, transizione ecologica, infrastrutture, istruzione e ricerca, politiche di genere e per i giovani, rafforzamento della sanità pubblica. Sono questi i sei assi che dovranno caratterizzare il Recovery Plan della Regione Friuli Venezia Giulia secondo i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che ieri hanno illustrato a Udine l'articolato documento inviato alla Giunta regionale guidata da Massimiliano Fedriga. L'attuazione del Recovery Plan in regione dovrà essere il risultato di un percorso condiviso e verificabile negli effetti, hanno affermato i segretari confederali William Pezzetta, Alberto Monticco e Mauro Franzolini. Tali effetti, hanno proseguito, non dovranno essere considerati solo con riferimento all'incremento del Pil, ma anche alla creazione di buona occupazione e a obiettivi di sostenibilità». Le logiche d'investimento, inoltre, non dovranno guardare soltanto a come superare la situazione contingente, data dalla combinazione tra pandemia, regressione demografica e crisi economica hanno raccomandato ancora i sindacati -, ma anche a immaginare la regione che intendiamo costruire dopo che ci saremo lasciati alle spalle la pandemia. Tutte le politiche di innovazione anche quelle legate all'ambito digitale dovranno essere strettamente connesse con una logica di sviluppo sostenibile e di transizione ecologica, che dovrà segnare trasversalmente tutti gli interventi e, hanno sottolineato i segretari, impone fin d'ora la riscrittura del piano energetico regionale.
IL DOCUMENTO
Il documento chiede inoltre la messa in sicurezza del territorio, il recupero del patrimonio residenziale in forma funzione e strettamente connesso alla valorizzazione della filiera agroalimentare e del turismo. Per Cgil, Cisl e Uil, capitolo centrale è quello dedicato al manifatturiero e alle infrastrutture, con riferimento anche alla rete logistica. Agire in questo settore si legge nel documento rappresenta un'ulteriore occasione per un sistema produttivo che vede oggi in sofferenza il 40% delle sue filiere e in particolare per il manifatturiero. Proprio sul manifatturiero si concentrano molte delle attenzioni dei sindacati, convinti che esso rappresenti l'asse portante del tessuto economico della regione, anche per i suoi 16 miliardi di export. Prioritario, per Cgil, Cisl e Uil, potenziare le reti ferroviarie sulla direttrice nord sud e est ovest, e completare la relazione tra sistema portuale, interporti e poli produttivi, anche attraverso progetti come Adriagateway sui porti, il raddoppio della ferrovia Cervignano-Udine e il nuovo layout ferroviario di accesso al capoluogo friulano.
ISTRUZIONE
Il documento sindacale ha un capitolo dedicato anche a istruzione e pari opportunità, in cui si rimarca, tra l'altro, la necessità di una piattaforma unica regionale di incrocio tra domanda e offerta di lavoro, e poi c'è il capitolo dedicato a modernizzare il welfare, per il rilancio della sanità pubblica e il potenziamento e la riorganizzazione della rete assistenziale. In particolare, le tre sigle sindacali chiedono il potenziamento degli investimenti per la digitalizzazione e il rafforzamento dei dipartimenti di prevenzione e degli organici. Inoltre, sono auspicati nuovi modelli di presa in carico con attenzione alla domiciliarità per anziani e fragili. Il Recovery Plan non è però solo questione di progettazione, occorre anche un monitoraggio permanente, hanno sottolineato in conclusione i segretari di Cgil, Cisl e Uil, giudicando indispensabile l'adozione di nuovi strumenti di governance, con la costituzione di una Direzione ad hoc in seno alla Regione e di una struttura tecnica di missione, aperte alle rappresentanze dell'economia e del lavoro.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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