I PARTITI
UDINE Brucia la perdita di Tavagnacco, Pozzuolo e Aquileia - «dove correvamo divisi» -, ma a compensare ci sono Tolmezzo, Fagagna, Pradamano, Remanzacco, Buttrio... e poi, Gradisca d'Isonzo e Staranzano, che per il Pd hanno una valenza di respiro regionale: in uno infatti c'è il Cara, non ancora chiuso dal Centrodestra, e l'altro centro è quello a ridosso di Monfalcone, che avrebbe ben potuto subire il fascino della sindaco dei cantieri, super leghista.
IL PD
Ad acque tranquille dopo due giorni di percentuali e voti assoluti, il segretario regionale del Pd, Cristiano Shaurli, tira le somme del voto amministrativo che ha interessato 117 Comuni in regione di cui 86 in provincia di Udine e non si lamenta. Sia perché i conti fatti dentro il partito attribuiscono all'area di Centrosinistra circa il 60% dei sindaci eletti, tra quelli dichiaratamente di parte e quelli espressione di un civismo non ostile, sia perché gli analisti Dem hanno conteggiato che sui 30 Comuni in cui la Lega si è presentata con il proprio simbolo ne ha persi 21. Detto in altri termini, il Carroccio non sembra aver avuto la capacità di trasferire la forza dimostrata alle europee in ambito amministrativo ed è il tallone d'Achille che i Democratici hanno subito individuato. «Aver mantenuto Tolmezzo, dove il presidente leghista Massimiliano Fedriga è andato in campagna elettorale in ogni frazione, per noi ha un'importanza strategica osserva Shaurli così come esserci nell'area goriziano-triestina e in diversi altri punti della provincia di Udine perché, se abbiamo amministratori competenti e radicati sul territorio, allora possiamo ripartire». Per andare dove? Il segretario punta dritto alle elezioni regionali che, sebbene siano previste per il 2023, sono già un traguardo in grado di orientare i lavori. «Dobbiamo darci da fare per costruire un'alternativa al governo regionale di Centrodestra aggiunge e quindi, insieme a un'opposizione dura, dovremo elaborare ci impegneremo per elaborare delle nostre proposte». E poiché la ramificazione sul territorio sarà basilare per la costruzione dell'alternativa a Fedriga, Shaurli pensa a un partito «non solo in ascolto, ma anche a servizio degli amministratori locali, per corsi di formazione o altre azioni di cui si ravviserà la necessità».
PROGETTO FVG
Chi si dice «soddisfatto» dell'esito amministrativo per la propria parte è Ferruccio Saro, segretario regionale di Progetto Fvg, che in provincia di Udine si è presentato con il simbolo solo a Povoletto (eletto il segretario provinciale del partito) e a Reana, pur «avendo contribuito a costruire molte liste civiche». Il risultato è che «abbiamo più di un centinaio di consiglieri eletti sul territorio quantifica l'ex senatore , amici che guardano a noi e che contribuiscono a costruire una rete». Destinata, probabilmente ad allargarsi, tenuto conto dell'indebolimento registrato da Forza Italia, che di fatto ha dimezzato i voti rispetto a un anno fa. «Noi siamo inclusivi osserva un Saro conciliante e bisognerà che si apra un serio dialogo con ciò che è rimasto di quel partito in regione». Per ora Progetto Fvg non pare intenzionata a calcare la mano a bruciare le tappe, ma Saro resta convinto che quelle del 26 maggio siano state elezioni che «hanno aperto una grande fase di riflessione». Soprattutto, conclude, «perché questa legislatura abbia successo e non si finisca con l'alternanza al prossimo voto, ndr come è sempre successo dacché c'è l'elezione diretta del presidente». Riflessione e azione anche nel territorio del M5S, cui le urne non sono state favorevoli. «Ora bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare hanno detto i consiglieri regionali M5S Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella, Cristian Sergo e Andrea Ussai -. Luigi Di Maio vuole riorganizzazione del Movimento partendo dal territorio: noi siamo a disposizione per portare avanti questo lavoro nella nostra regione».
A.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA UDINE Brucia la perdita di Tavagnacco, Pozzuolo e Aquileia - «dove correvamo divisi» -, ma a compensare ci sono Tolmezzo, Fagagna, Pradamano, Remanzacco, Buttrio... e poi, Gradisca d'Isonzo e Staranzano, che per il Pd hanno una valenza di respiro regionale: in uno infatti c'è il Cara, non ancora chiuso dal Centrodestra, e l'altro centro è quello a ridosso di Monfalcone, che avrebbe ben potuto subire il fascino della sindaco dei cantieri, super leghista.
IL PD
Ad acque tranquille dopo due giorni di percentuali e voti assoluti, il segretario regionale del Pd, Cristiano Shaurli, tira le somme del voto amministrativo che ha interessato 117 Comuni in regione di cui 86 in provincia di Udine e non si lamenta. Sia perché i conti fatti dentro il partito attribuiscono all'area di Centrosinistra circa il 60% dei sindaci eletti, tra quelli dichiaratamente di parte e quelli espressione di un civismo non ostile, sia perché gli analisti Dem hanno conteggiato che sui 30 Comuni in cui la Lega si è presentata con il proprio simbolo ne ha persi 21. Detto in altri termini, il Carroccio non sembra aver avuto la capacità di trasferire la forza dimostrata alle europee in ambito amministrativo ed è il tallone d'Achille che i Democratici hanno subito individuato. «Aver mantenuto Tolmezzo, dove il presidente leghista Massimiliano Fedriga è andato in campagna elettorale in ogni frazione, per noi ha un'importanza strategica osserva Shaurli così come esserci nell'area goriziano-triestina e in diversi altri punti della provincia di Udine perché, se abbiamo amministratori competenti e radicati sul territorio, allora possiamo ripartire». Per andare dove? Il segretario punta dritto alle elezioni regionali che, sebbene siano previste per il 2023, sono già un traguardo in grado di orientare i lavori. «Dobbiamo darci da fare per costruire un'alternativa al governo regionale di Centrodestra aggiunge e quindi, insieme a un'opposizione dura, dovremo elaborare ci impegneremo per elaborare delle nostre proposte». E poiché la ramificazione sul territorio sarà basilare per la costruzione dell'alternativa a Fedriga, Shaurli pensa a un partito «non solo in ascolto, ma anche a servizio degli amministratori locali, per corsi di formazione o altre azioni di cui si ravviserà la necessità».
PROGETTO FVG
Chi si dice «soddisfatto» dell'esito amministrativo per la propria parte è Ferruccio Saro, segretario regionale di Progetto Fvg, che in provincia di Udine si è presentato con il simbolo solo a Povoletto (eletto il segretario provinciale del partito) e a Reana, pur «avendo contribuito a costruire molte liste civiche». Il risultato è che «abbiamo più di un centinaio di consiglieri eletti sul territorio quantifica l'ex senatore , amici che guardano a noi e che contribuiscono a costruire una rete». Destinata, probabilmente ad allargarsi, tenuto conto dell'indebolimento registrato da Forza Italia, che di fatto ha dimezzato i voti rispetto a un anno fa. «Noi siamo inclusivi osserva un Saro conciliante e bisognerà che si apra un serio dialogo con ciò che è rimasto di quel partito in regione». Per ora Progetto Fvg non pare intenzionata a calcare la mano a bruciare le tappe, ma Saro resta convinto che quelle del 26 maggio siano state elezioni che «hanno aperto una grande fase di riflessione». Soprattutto, conclude, «perché questa legislatura abbia successo e non si finisca con l'alternanza al prossimo voto, ndr come è sempre successo dacché c'è l'elezione diretta del presidente». Riflessione e azione anche nel territorio del M5S, cui le urne non sono state favorevoli. «Ora bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare hanno detto i consiglieri regionali M5S Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella, Cristian Sergo e Andrea Ussai -. Luigi Di Maio vuole riorganizzazione del Movimento partendo dal territorio: noi siamo a disposizione per portare avanti questo lavoro nella nostra regione».
A.L.
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