I dem Fvg a Conte: nessun dietrofront sul regionalismo

Domenica 22 Settembre 2019
LA RIUNIONE
UDINE Avverte il Governo Conte: «Nessun passo indietro sul regionalismo», ovvero l'autonomia dei territori non si tocchi ma anzi si potenzi. E sul territorio del Friuli Venezia Giulia «ancor più raccordo per fare opposizione a Fedriga» quando, nelle prossime settimane, entreranno nel vivo la riforma degli enti locali e la seconda fase della riforma sanitaria. A elencare gli impegni che si è dato ieri il Pd Fvg guidato da Cristiano Shaurli nella prima Direzione del partito dopo la scissione operata da Matteo Renzi, i Dem appaiono tonici, nient'affatto intimoriti dall'ennesima divisione a Sinistra sebbene l'ex presidente Debora Serracchiani abbia sostenuto che «la forza d'urto della scissione non è finita» - e invece ben consapevoli che l'altro Matteo, cioè Salvini, potrebbe essere politicamente ancor più pericoloso fuori dalle stanze del Governo. Il timore è che possa riaccendere, soprattutto, «la questione settentrionale», una sirena che, amplificata dal suo fedelissimo Fedriga, in Friuli Venezia Giulia potrebbe rafforzare un Carroccio già molto forte. «Servono nervi saldi e tanto lavoro», ha sollecitato perciò Shaurli perché «il nuovo Govero avrà ricadute anche qui, con Fedriga che tenterà di scaricare sul nazionale tutto quello che non va. Per questo ha aggiunto bisogna evitare che torni nascere una questione settentrionale, da cui la Lega frastornata possa provare a ripartire, in un territorio in cui è stata incapace di dare alcuna risposta». I Dem friulgiuliani si dispongono, dunque, a una opposizione ancor più battagliera ma «propositiva», ha precisato Shaurli, che ha annunciato la visita in regione del vice ministro dell'Economia Antonio Miasiani nelle prossime settimane, su iniziativa del Pd. Per il rappresentante del Governo giallo-rosso è già pronto l'elenco dei suggerimenti: «Servono scelte radicali, chiare e immediatamente percepibili dai cittadini ha sintetizzato Shaurli -: cominciamo col mettere 1500 euro in più in busta paga alla fine dell'anno, servono risorse certe e atti concreti per la sostenibilità ambientale, un grande investimento su scuola e l'università». Un' agenda dei lavori in cui si è chiarito che «qui non siamo alleati dei 5Stelle e non esistono scelte calate dall'alto». Ribadito poi che la scissione di Renzi «è un dispiacere, niente affatto una separazione consensuale», il segretario ha sottolineato che «il partito resta aperto e accogliente, perché questo è il modo migliore per dimostrare l'errore della scissione e dipende da noi». Il punto, secondo il segretario, è che il Pd Fvg «non usa le proprie energie per antagonismi interni, ma torna a impegnarsi anche organizzandosi in forme nuove». Al Pd, comunque, serve «una grande iniziativa politica per mettere in fila le nostre priorità, dove siamo, dove andiamo e con chi», ha sostenuto Serracchiani in Direzione, ampliando lo sguardo oltre i confini regionali. Ha sollecitato a «rivendicare il successo per cinque anni» ottenuto alle Europee e si è concentrata, tra l'altro, sul problema dell'immigrazione, «perché non basta dire io accolgo' e pensare di aver risolto il problema, perché non possiamo fare a pugni con la realtà». Ulteriore imperativo, secondo l'ex presidente della Regione, è che il Pd non dia motivo per essere ridotto ai Democratici di sinistra: «Questo dobbiamo superarlo una volta per tutte», ha concluso.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci