I DATI
UDINE Era il 1921 quando, su iniziativa del Comune di Udine, nacque l'Istituto

Giovedì 14 Ottobre 2021
I DATI UDINE Era il 1921 quando, su iniziativa del Comune di Udine, nacque l'Istituto
I DATI
UDINE Era il 1921 quando, su iniziativa del Comune di Udine, nacque l'Istituto autonomo per le case popolari della provincia di Udine e già un anno dopo partì la realizzazione del quartiere di via Ermes di Colloredo. All'inizio degli anni '60 si raggiunsero i 5mila alloggi, la metà dei quali a Udine. A cento anni dalla fondazione, quella che ora si chiama Azienda territoriale per l'edilizia residenziale (Ater) gestisce quasi 9mila alloggi, di cui circa 8mila di proprietà, tra Alto, Medio e Basso Friuli.
GLI ALLOGGI
Quelli a disposizione per locazioni sono 8.816 (7.939 di proprietà e 827 in gestione), di cui 1.138 nell'Alto Friuli (ex Ater Alto Friuli) e 7.678 tra Medio e Bassa. La maggior parte sono in edilizia sovvenzionata (8.471, di cui 7.644 di proprietà dell'Ater e 827 dei Comuni); in edilizia convenzionata o a canone concordato o sostenibile ricadono invece 345 alloggi (di cui 295 dell'Ater e 50 dei Comuni). A Udine l'Azienda si occupa di circa 3.100 abitazioni in residenza sovvenzionata e una sessantina tra convenzionata e a canone concordato. Un terzo degli edifici è stato realizzato tra il 2011 e il 2020 (33,3%), ma la maggior parte risale ormai a 40 o 50 anni fa: il 31,3%, infatti, è stato costruito tra il 1981 e il 1990 e un ulteriore 26,7 tra il 1971 e il 1980. Per quanto riguarda le metrature oltre la metà degli alloggi ha una superficie tra i 50 e gli 80 mq., il 26% tra gli 80 e i cento e il 21% inferiore ai 50 metri quadrati.
LE DOMANDE
Negli ultimi 5 anni l'Ater è riuscita a soddisfare in media circa un terzo delle domande di assegnazione di alloggi di edilizia sovvenzionata. Dal 2016 al 2020, infatti, il 67% delle richieste non è stato accolto; nel 2016, le domande presentate sono state 2.858 e quelle non soddisfatte 1.679 (59%); è andata meglio nel 2017, con 2.907 istanze arrivate e 1.594 non accolte (55%). Nel 2020 la percentuale di domande non soddisfatte ha raggiunto il 79%, con 2.952 richieste arrivate all'Ater e 2.324 non accolte.
GLI INQUILINI
Sono italiani, hanno più di 50 anni e vivono soli: è questo il ritratto tipo delle persone che alloggiano negli appartamenti dell'Azienda. Su 16.673 inquilini, il 78,9% (ossia 13.157) ha cittadinanza italiana contro il 19% (3.160) di extracomunitari. Il 22% del totale ha tra i 51 e i 64 anni e un ulteriore 27% ha più di 65 anni. Quasi la metà dei nuclei familiari (44%) ha un solo componente, il 28% due e solo il 2% più di cinque. Pagano un affitto mensile medio di 110 euro, con un minimo di 67 euro per il 61,9% di inquilini con Isee più basso di 10mila euro. Uno 0,7% paga invece 400 euro al mese per omessa denuncia in occasione del censimento che comporta un canone maggiorato.
IL FUTURO
Attualmente l'Ater ha in corso interventi per quasi 15 milioni di euro su tutto il territorio di competenza; tra questi 2,9 milioni per la riqualificazione energetica di 72 alloggi in via Afro a Udine e quasi 4 per la realizzazione di 25 nuovi alloggi in via Mantova. Grazie al Superbonus saranno efficientati oltre 2.200 alloggi e nuove risorse arriveranno dal Pnrr. «In cento anni di storia dell'edilizia residenziale e di iniziative volte a dare risposta all'esigenza abitativa e all'evoluzione sociale, l'Ater ha realizzato prima case a schiera, poi grandi quartieri, fino ad arrivare ai condomini singoli ha sottolineato il presidente di Ater Udine, Giorgio Michelutti -; oggi è opportuna una riflessione sul ruolo delle Ater nel futuro, ripartendo da un'analisi attenta delle esigenze della persona, e ricercando adeguati canali di finanziamento, al fine di consentire una adeguata e tempestiva risposta alle esigenze della società moderna in continua evoluzione. Esigenze alle quali ci sembra fondamentale sapere rispondere per poter portare l'Ater nei prossimi 100 anni».
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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