Raccolta porta a porta, raffica di dubbi

Mercoledì 12 Giugno 2019
Raccolta porta a porta, raffica di dubbi
IN COMMISSIONE
UDINE Amministratori di condominio, sindacati dei lavoratori, opposizione e pure qualche pezzo di maggioranza: tutti preoccupati per la nuova modalità di raccolta porta a porta. E così, ieri in commissione, il sindaco ha ribadito ancora una volta che si tratta dell'unica strada percorribile.
I SINDACATI
Per Maurizio Contavalli (Fiadel) il sistema della differenziata spinta «è un ritorno al passato con gravi conseguenze sulla salute degli operatori: un'unica persona, infatti, dovrà occuparsi di un minimo di 400 contenitori a partire dai 25 litri l'uno e dovrà sollevarli fino anche a due metri». Con grave rischio di malattie professionali: «Secondo un'indagine condotta nel 2007 ha spiegato -, il 21% di chi ha svolto il lavoro di raccolta porta a porta soffre di artralgia alla spalla, il 20% di lombalgia, il 17% di ernie discali. Quando perderanno la loro idoneità a quella mansione, quale sarà l'effetto sociale? Non siamo contro la differenziata, ma non va fatta sulla salute e le spalle dei lavoratori».
L'appello di Contavalli non è caduto nel vuoto: «In effetti ha detto il direttore Net, Massimo Fuccaro -, è un problema: la Regione se ne sta occupando e sta preparando linee guida che indichino ad esempio, un limite di prese. Recentemente, comunque, si è previsto che i mezzi che raccolgono il domiciliare possano dotarsi di un bidone posteriore ribassato e pensiamo anche di dotarli di una rastrelliera che attui in automatico lo svuotamento».
I CONDOMINI
Una delle situazioni più delicate è quella dei palazzi: a loro, la Net lascerà la possibilità di scegliere se dotare ogni appartamento dei 5 bidoni previsti o se optare per i cassonetti condominiali. «Le perplessità ha detto Emanuela Gorgone (Anici Udine) derivano dal timore che questa modifica possa causare più disagi che benefici. L'ipotesi dei cassonetti collettivi, infatti, porterà probabilmente un aumento dei costi di gestione dei condomini, perché si dovrà trovare un'azienda che esponga e ritiri i cassonetti per i tre passaggi settimanali; c'è il timore che rimangano alla mercé di tutti: se qualcuno sbaglia il conferimento, chi ne risponderà? Per i bidoni nelle abitazioni, inoltre, dobbiamo considerare che ci sono complessi da 100 appartamenti: dove li metteranno per il ritiro?».
I COSTI
«Andate dritti sparati verso un probabile aumento della Tari nei prossimi anni di almeno il 10%». A dirlo, è stato il capogruppo di Prima Udine, Enrico Bertossi, basandosi sul piano presentato dalla Net: «Attualmente il servizio costa 11,08 milioni; il sistema nuovo invece, con l'ammortamento e l'avvio, arriva a 11,39: già 314mila euro più di ora. Inoltre, le stime di risparmio del porta a porta sono state calcolate su una differenziata all'80%, che è un'utopia; se le calcoliamo su un 73,5%, i risparmi dal conferimento in discarica diminuiscono di 940mila euro, cosa che si traduce in almeno 1 milione in più rispetto al servizio attuale, cioè una crescita della Tari del 10%». Ai conti del consigliere, però Fuccaro ha riposto che i costi del servizio attuale sono tarati sui prezzi 2019, destinati a salire nei prossimi anni. Bertossi ha invece aggiunto che il porta a porta spingerà gli udinesi al turismo dei rifiuti: «Li getteranno nei fossi e nella roggia, per non tenerli a casa. Quello che serviva era un sistema di controlli, sanzioni ed educazione, per aumentare la differenziata senza stravolgere la vita dei cittadini».
Anche Marcello Mazza (capogruppo della Lega) ha esternato le sue perplessità: «Ho letto le istruzioni della Net su come conferire i rifiuti ha detto -; sono poco chiare e contraddittorie: se così siamo arrivati al 65% della differenziata, se fosse corretta i cittadini farebbero di meglio. Inoltre, dite che il nuovo sistema risolverà il problema del turismo dei rifiuti, ma esiste? I dati dicono che dal 2015 al 2019 sono state elevate 18 sanzioni e le segnalazioni di conferimenti non corretti sono state solo 160».
IL SINDACO
Per Fontanini, il porta a porta è una scelta obbligata: «Ora, la nostra differenziata è di bassa qualità e i materiali non possono essere avviati al recupero ha ribadito -, quindi la selezione dev'essere fatta a monte, dai cittadini. Abbiamo previsto un anno e mezzo per introdurlo: faremo incontri pubblici, daremo informazioni puntuali a ogni singola famiglia. Magari faremo degli aggiustamenti, ma sono convinto che così Udine sarà più virtuosa e daremo risposta a chi chiede più rispetto per l'ambiente. Inoltre, bloccheremo il contrabbando dei rifiuti, che non saranno più scaricati nei cassonetti stradali, e scoveremo molti portoghesi, persone che ora non pagano la Tari».
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci