IL LUTTO
LAUCO Si è spento ieri a 83 anni Giuseppe Rossitti, liutaio di fama nazionale e internazionale. Nativo di Trava di Lauco ha vissuto a Tolmezzo lavorando assieme ai fratelli nella ditta di famiglia, la Fratelli Rossitti e occupandosi del restauro della costruzione di mobili in legno massiccio su misura. Alla fine degli anni Settanta, Giuseppe sentì la necessità di dare una nuova impronta alla sua attività di falegname. Un giorno, si trovò casualmente tra le mani il violino di un amico musicista e subito si entusiasmò all'idea di mettere alla prova le sue doti di intagliatore provando a costruirne uno lui stesso. Da quell'istante in poi la carriera lo portò a migliorarsi e perfezionarsi, trasmettendo la passione anche al figlio Gilberto, non solo per la realizzazione degli strumenti ma anche per il loro utilizzo. Diversi i premi e riconoscimenti ottenuti negli anni a livello italiano, e poi i progetti portati avanti per la riscoperta del territorio, in particolare per la musica popolare della Val Resia, la zìttera e la bùnkola, equivalenti del violino e violoncello. I violini di Giuseppe rimarranno a disposizione dei cultori e degli appassionati nella sua bottega di Tolmezzo, dove il figlio continuerà e a raccontare la passione del padre, in un percorso guida che parte dalla stagionatura dell'abete di risonanza fino all'ascolto e alla prova dei suoi strumenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA LAUCO Si è spento ieri a 83 anni Giuseppe Rossitti, liutaio di fama nazionale e internazionale. Nativo di Trava di Lauco ha vissuto a Tolmezzo lavorando assieme ai fratelli nella ditta di famiglia, la Fratelli Rossitti e occupandosi del restauro della costruzione di mobili in legno massiccio su misura. Alla fine degli anni Settanta, Giuseppe sentì la necessità di dare una nuova impronta alla sua attività di falegname. Un giorno, si trovò casualmente tra le mani il violino di un amico musicista e subito si entusiasmò all'idea di mettere alla prova le sue doti di intagliatore provando a costruirne uno lui stesso. Da quell'istante in poi la carriera lo portò a migliorarsi e perfezionarsi, trasmettendo la passione anche al figlio Gilberto, non solo per la realizzazione degli strumenti ma anche per il loro utilizzo. Diversi i premi e riconoscimenti ottenuti negli anni a livello italiano, e poi i progetti portati avanti per la riscoperta del territorio, in particolare per la musica popolare della Val Resia, la zìttera e la bùnkola, equivalenti del violino e violoncello. I violini di Giuseppe rimarranno a disposizione dei cultori e degli appassionati nella sua bottega di Tolmezzo, dove il figlio continuerà e a raccontare la passione del padre, in un percorso guida che parte dalla stagionatura dell'abete di risonanza fino all'ascolto e alla prova dei suoi strumenti.
