LA RICERCA
UDINE (A.L.) Carenza di lavoro, altissimo livello di precarizzazione,

Giovedì 18 Aprile 2019
LA RICERCA
UDINE (A.L.) Carenza di lavoro, altissimo livello di precarizzazione, sottoutilizzo del capitale umano estendono le sacche di povertà e disagio a nuove fasce della popolazione. È lo spaccato sullo stato di salute delle famiglie del Fvg che emerge dall'analisi del Barometro della Cisl, cioè lo strumento del sindacato che rileva «la reale qualità della vita delle persone», misurandola attraverso tre criteri: lavoro, istruzione e coesione sociale.
Monitorando paghe, tasso di occupazione e uscita precoce dal circuito della formazione, emerge che in regione la debolissima ripresa economica degli anni scorsi non è bastata a portare miglioramenti significativi. «Continua a mancare la trasmissione dell'economia reale al benessere delle famiglie attraverso il mercato del lavoro spiega il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco -. Evidentemente solo un incremento occupazionale consistente, concentrato sulla qualità e sulla stabilità, potrà garantire un'inversione di tendenza duratura». Fatto 100 il valore di base della qualità di vita delle famiglie il punto di riferimento fissato dal Barometro indicando lo stato dell'Italia nel suo complesso nel primo trimestre 2007 -, lo studio della Cisl fa emergere che, pur in presenza di un lieve miglioramento delle condizioni rispetto al 2014, «ci troviamo ancora largamente al di sotto dei livelli pre-crisi: da 106,3 punti del 2017 siamo scesi a 101,4 punti, recuperando solo lo 0,7 sul 2014».
Se nel confronto con le regioni del Sud il Fvg appare colpito marginalmente dalla povertà, «nella quotidianità il benessere risulta sostanzialmente aggravato, tanto che oggi un semplice imprevisto, come una spesa straordinaria, può mandare in tilt una famiglia. Basti pensare che soltanto i beneficiari della Mia, la Misura di inclusione attiva, tra il 2015 e il 2018 è stata richiesta da 54.101 persone, cioè il 4,4% della popolazione residente».
L'unico dato positivo e in crescita è quello legato all'istruzione. In Friuli Venezia Giulia, nella prima metà del 2018 si sono registrati i valori più alti in questo ambito rispetto al resto d'Italia: 122.8 punti, a partire dalla crescita della quota di laureati e della partecipazione alla formazione continua. «Un dato interessante osserva il Monticco -, al quale però non corrisponde un'altrettanto soddisfacente risposta del mercato del lavoro. Oltre alla crescita della precarizzazione prosegue -, ciò che ci preoccupa è la forte distorsione nella gestione delle competenze». In sostanza, «stiamo sottoutilizzando il capitale umano con un impoverimento complessivo del nostro mercato del lavoro». Una situazione che induce il sindacato a stimolare la Regione ad «avviare un confronto stabile e proficuo con le parti sociali e le associazioni di categoria e a formulare un progetto d'insieme su industria e infrastrutture». Lo spaccato socio-economico messo in luce dal Barometro, infatti, indica che «il reddito di cittadinanza non intercetta le nuove povertà, quelle che lavorano sottopagate, senza sicurezza e senza futuro», conclude Monticco.
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