«Insiel, sarò soddisfatta dell'esperienza se potrò adottare il metodo Danieli»

Mercoledì 23 Gennaio 2019
«Insiel, sarò soddisfatta dell'esperienza se potrò adottare il metodo Danieli»
LA SCELTA
UDINE Sarà soddisfatta della sua esperienza in Insiel se... «mi lasceranno attivare il metodo Danieli», caratterizzata tra l'altro dalla «velocità decisionale». È, in sostanza, «una nuova avventura e spero che vi sia lo spazio di movimento sufficiente per attivare le potenzialità che sicuramente esistono» nella società partecipata al 100% dalla Regione. La neo consigliera di amministrazione Anna Mareschi Danieli, manager del Gruppo internazionale degli impianti siderurgici che sua madre guidò con piglio sicuro e attuale presidente degli industriali di Udine, proietta in avanti così il neo impegno, assunto su richiesta dell'azionista unico della società di informatica, che ha indicato anche un'altra new entry, lasciando per ora la presidenza a Simone Puksic, scelto dalla passata amministrazione guidata da Debora Serracchiani. Una ulteriore manifestazione della qualità dei rapporti che intercorrono tra l'imprenditorialità friulana e l'attuale Governo regionale, sul quale la presidente Mareschi Danieli non esista a esprimere un «giudizio positivo». Infatti, «il dialogo è costante con il presidente Massimiliano Fedriga, con l'assessore alle Attività produttive, Sergio Bini» e pure con l'assessore al Bilancio Barbara Zilli, che sta per iniziare una serie di incontri informativi in Confindustria Udine sugli strumenti regionali a disposizione del tessuto imprenditoriale e sui canali contributivi. Nel novero non manca l'assessore alla Funzione pubblica, Sebastiano Callari, che «ci ha sostenuti nell'ingresso in Insiel». Un «noi» usato per evidenziare che al tavolo di governo della società arrivano gli industriali, per mezzo della loro presidente, nella convinzione di avere «il diritto e anche l'onere» di dire la loro «per contribuire al miglioramento» del territorio. Rientra in un protagonismo così inteso l'interesse per le politiche a favore della natalità e della famiglia, perché «non ci sono giovani da formare» e i progetti di Confindustria per l'orientamento scolastico, considerato «il problema centrale, che interessa il futuro delle nuove generazioni e lo sviluppo complessivo del sistema socioeconomico del territorio». Per invertire il fenomeno della denatalità «la prima leva è data dal riportare il tasso di fecondità a 2,2 figli per coppia, attraverso una politica della famiglia che sostenga le donne nella cura dei bambini», sostiene Mareschi Danieli. «La seconda leva prosegue - è l'immiigrazione, affrontata in modo programmato, con ingressi per lavoro, regole per l'asilo e con l'emersione del lavoro nero». L'approccio, sostiene, dovrebbe essere «sul modello tedesco, grazie al quale l'integrazione passa attraverso la formazione e l'occupazione». Da questo punto di vista, prosegue, «occorre un coordinamento tra offerta e domanda di lavoro, puntando a far acquisire l'italiano e i saperi per le mansioni che servono». Quanto all'orientamento per i giovani, Confindustria Udine «ha cercato di fare la sua parte» per evitare il «pesante disallineamento tra i profili formati e le esigenze manifestate dal mercato del lavoro». Da qui il progetto «Spirito d'impresa» rivolto ai giovani della provincia di Udine e alle loro famiglie, che si declina in quattro iniziative: «Eureka! Funziona», progetto sperimentale ideato da Federmeccanica, Orient-attiva-mente, per i ragazzi in uscita dalle medie, Talk-Storie di persone e di imprese e Fabbriche aperte.
A.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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