IL VERDETTO
TRIESTE Il Governo aveva pieno diritto di rivedere al ribasso le

Sabato 18 Maggio 2019
IL VERDETTO
TRIESTE Il Governo aveva pieno diritto di rivedere al ribasso le spese di Autovie venete per realizzare il nuovo casello autostradale di Ronchis, struttura strategica sulla via del mare che nel frattempo è stata realizzata nell'ambito degli interventi per la terza corsia sull'A4 Trieste-Venezia. Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo regionale di Trieste, che ha respinto un ricorso con il quale la società concessionaria aveva impugnato l'approvazione del progetto esecutivo per il casello adottata il 20 gennaio 2017 dal Ministero delle Infrastrutture, all'epoca ancora guidato dal ministro Dem Graziano Delrio. Il Ministero, nel dettaglio, ha rivisto al ribasso gli oneri relativi al Piano per la sicurezza, riducendone la previsione progettuale da 34.250 a 28.245 euro. Inoltre, il Ministero ha stralciato le spese relative a due prefabbricati relativi al cantiere e ha parimenti eliminato le spese per realizzare la strada di accesso all'area interessata dai lavori, in quanto in tutti tali casi le spese in questione sono state considerate a totale carico dell'appaltatore, ossia di Autovie, che tuttavia a stretto rigore non era e non è tuttora l'appaltatore funzione che compete al commissario governativo per l'emergenza A4 ma il soggetto che appresta da un lato le professionalità necessarie e dall'altro, soprattutto, la provvista finanziaria per sostenere i costi. Altri stralci e riduzioni decise dal Ministero riguardano gli imprevisti, le spese relative alle commissioni giudicatrici, l'accantonamento di risorse finanziarie per transazioni e accordi bonari e le spese generali. Queste ultime sono state ribassate, in particolare, da 53.523 a 40.089 euro. A fondamento della decisione del Tar, i magistrati amministrativi pongono una questione di fondo: la convenzione, ossia il documento che lega lo Stato e il concessionario autostradale a una serie di regole per la gestione della rete di competenza, non esclude affatto che in sede di approvazione (di progetti, ndr) siano introdotte limitate rettifiche e correzioni al solo quadro economico, senza con ciò alterare i contenuti dell'opera. Al proposito non appare ai giudici rilevante la circostanza che la convenzione si limiti a prevedere che il concedente (lo Stato, ndr) possa, entro un dato termine, richiedere modificazioni o integrazioni al progetto presentato.
Maurizio Bait
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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