IL CASO
PORDENONE Sarà una delle ultime feste per la consegna dei diplomi,

Lunedì 21 Gennaio 2019
IL CASO PORDENONE Sarà una delle ultime feste per la consegna dei diplomi,
IL CASO
PORDENONE Sarà una delle ultime feste per la consegna dei diplomi, quella di sabato 26 gennaio all'istituto Don Bosco di Pordenone. Dopo la messa delle 11, celebrata dal vescovo Giuseppe Pellegrini, i ragazzi che la scorsa estate hanno sostenuto l'esame di Stato riceveranno i diplomi. Tra loro anche gli ultimi ragionieri usciti a giugno dall'istituto tecnico economico a indirizzo finanza amministrazione e marketing. Gli ultimi ragionieri salesiani sono usciti dalle superiori nel 2018, mentre nel 2020 gli attuali 47 studenti delle quarte e quinte dei licei classico e scientifico arriveranno al capolinea non solo del proprio ciclo scolastico, ma dell'intero liceo Don Bosco.
PASSATO GLORIOSO
Il Don Bosco è stato il primo liceo classico cittadino. La scuola ha formato la classe dirigente attuale e del periodo fiorente della città: qui si sono diplomati medici, ingegneri, dirigenti politici, imprenditori (ad esempio Cimolai e Locatelli). Tra gli anni Ottanta e Novanta l'intero istituto scolastico aveva raggiunto i 900 iscritti, per poi scendere a circa la metà. Dopo i tentativi di rilancio - tra cui la proposta di attivare gli indirizzi all'internazionalizzazione con la certificazione del doppio diploma - attuati negli ultimi quattro anni, la scuola ha dovuto fare i conti con la crisi economica delle famiglie che per l'istituto, che si sostiene su rette di 3.500 euro l'anno, è stata fatale. Esito finale, la chiusura delle scuole superiori dell'istituto Don Bosco e del glorioso liceo classico, il primo di Pordenone, fondato nel 1920 da don Giuseppe Marin e affidato ai salesiani nel 1924.
NUOVO CICLO
Si perderà un pezzo di storia fondamentale della città. Si è trattato di una scelta obbligata per la scuola privata, che ha deciso di concentrarsi unicamente sul primo ciclo di studi, le elementari San Giorgio-Don Bosco e le scuole medie, scuole che negli ultimi anni - al contrario delle superiori - hanno visto un incremento delle iscrizioni fino ad arrivare agli attuali 460 allievi. «Quest'anno abbiamo raggiunto cinque classi di prima media e due classi di prima elementari - spiega don Lorenzo Teston, preside della scuola - Il grosso degli iscritti frequentano le 12 classi delle medie, cinque prime, quattro seconde e tre terze. Concentrarsi su questo ciclo di studi è stata la risposta a quanto ci richiede il territorio».
I DOCENTI
I timori già negli scorsi anni erano diffusi tra i docenti delle scuole superiori che adesso perderanno gradualmente perdere la cattedra. Se alcuni hanno già scelto altre strade, provando la via dell'immissione in ruolo nelle scuole pubbliche, quelli che hanno deciso di restare sono stati dirottati sulle medie che, visto l'aumento di iscrizioni, si spera riescano ad assorbire gli insegnanti che rimarranno senza posto nei prossimi due anni. Altrimenti non rimarrà che iscriversi alle graduatorie pubbliche di istituto. Nei casi più sfortunati il rischio potrebbe essere di dover ricominciare con le supplenze.
LA RIORGANIZZAZIONE
Cercare un altro posto di occupazione potrebbe essere meno complicato per gli insegnanti di discipline particolarmente richieste come matematica e materie scientifiche più difficile riuscire a mantenere l'insegnamento di una materia specifica come greco, abilitazione che tuttavia consente di insegnare latino e italiano alle medie. I docenti «che si sono ripensati nella nostra scuola lo hanno fatto con grande passione, chi ci sceglie e rimane con noi lo fa anche perché aderisce a un progetto educativo», prosegue don Teston. Quanto allo scrupolo di aver fatto tutto il possibile per salvare licei e ragioneria, «io, chi mi ha preceduto, tutti coloro che hanno collaborato, ci siamo spesi molto - spiega il Don Bosco ha investito risorse, credendoci, con tante attività, elaborando un progetto di rilancio in collaborazione con l'Università Cattolica, ma il numero di iscrizioni ci ha indotto a ritenere che non sia ciò che ci chiede il territorio. Ci sono state anche ipotesi di aprire altri indirizzi, ma aprirsi a nuove strade laddove non c'è una solidità non credo sia molto utile ed efficace. Abbiamo preferito puntare su un'età delicata. Il nostro progetto di studio pomeridiano assistito delle scuole medie conta 180 ragazzi, a cui si aggiungono gli oltre 70 del dopo-scuola dell'oratorio in convezione con le medie Centro Storico». Quanto alle superiori «la nostra priorità adesso è dare garanzia e solidità agli studenti delle ultime quarte e quinte che si diplomeranno a giugno e nel 2020», conclude don Teston.
LA SCUOLA
La scuola paritaria si è da sempre ispirata al principio educativo oltre che formativo dei salesiani, sigillato nella citazione di don Giovanni Bosco buoni cristiani e onesti cittadini. Negli ultimi anni era stato istituito il programma Doppio Diploma di Academica e Mater International, grazie ad una collaborazione con Inlingua-Verona, che dà l'opportunità agli studenti europei di ottenere un diploma di High School dagli Stati Uniti completando simultaneamente gli studi nella scuola del loro paese di origine, per esempio in Italia con il diploma di maturità.
Valentina Silvestrini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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