I cittadini pagano di più per la spesa farmaceutica

Venerdì 10 Agosto 2018
I DATI
TRIESTE Aumenta la compartecipazione a carico dei cittadini per la spesa farmaceutica regionale. Nel primo trimestre 2018, rispetto allo stesso periodo del 2017, i cittadini hanno sborsato 5.048.111 euro a fronte dei 4.628.713 dell'anno precedente, segnando un +9,1 per cento, a fronte di un aumento medio nazionale del 5,5 per cento e di un calo, in regione, della spesa farmaceutica convenzionata netta, ovvero calcolata al netto del payback dell'1,83 per cento versato alla regione dalle case farmaceutiche; questa voce è passata da 44.840.120 euro del primo trimestre 2017 a 42.235.205 euro dei primi tre mesi del 2018 con un -5,81 per cento. Lo attesta l'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) nel monitoraggio sull'andamento di spesa e consumi di farmaci. Si staccano anche meno ricette, 23.198 in meno ma i numeri rimangono comunque importanti: in soli tre mesi il numero di ricette hanno toccato quota 2.937.745.
I DETTAGLI
Ad aumentare sono i consumi di farmaci di fascia A, che sono essenziali o utilizzati per malattie croniche, che registrano oltre 2 milioni di dosi in più tra 2017 e 2018, sempre considerando il primo trimestre dell'anno. Il Friuli Venezia Giulia riesce comunque a mantenere alcuni tetti di spesa, in primis quello per la farmaceutica convenzionata fissato al 7,96 per cento della spesa complessiva e in regione ci si ferma sotto l'asticella al 7,33 per cento. In regione si è riusciti a contenere anche la spesa per la distribuzione diretta dei farmaci di fascia A, passata da 21.995.133 del primo trimestre 2017 a 21.407.201 nei primi tre mesi di quest'anno, con un -2,7 per cento, un risparmio, in termini assoluti, di oltre mezzo milione di euro. A pesare sui conti del Friuli Venezia Giulia è la spesa per gli acquisti diretti così oggi si chiama la spesa farmaceutica ospedaliera che, sommata a quella convenzionata dovrebbe rispettare un tetto del 14,85 per cento sul totale del fabbisogno del sistema sanitario regionale.
I CONTI
A conti fatti il Fvg sfora il tetto con 17,02 per cento per uno scostamento assoluto di quasi tredici milioni di euro, ma questa voce di spesa è la spina nel fianco di tutte le regioni, basti pensare che a livello nazionale già si sfiora un profondo rosso nazionale da circa 700 milioni di euro. Anche nell'anno in corso, inoltre, pesano i costi per acquistare i medicinali innovativi e il Fvg non accede ai fondi previsti dal ministero della Salute per il concorso al rimborso alle regioni. Tra oncologici e non oncologici nel primo trimestre dell'anno questa voce di spesa sfiora già gli otto milioni di euro, cifra che però non tiene conto del payback relativo ai farmaci innovativi che è stato versato alla Regione nel corso del secondo trimestre 2018. A questa spesa, però, si sommano i 48.000.000 per i medicinali non innovativi di classe A e H e oltre due milioni per i farmaci di classe C per un totale di oltre 56 milioni di euro e si tratta di una cifra che non comprende il costo dei vaccini.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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