GRIDO D'ALLARME
PORDENONE Disdette, disdette e solo disdette. Da lunedì

Venerdì 28 Febbraio 2020
GRIDO D'ALLARME
PORDENONE Disdette, disdette e solo disdette. Da lunedì scorso anche negli alberghi dell'intero Friuli occidentale non è più arrivata una prenotazione che sia una. E c'è chi - visto che molti eventi sono saltati e non ci sono ancora le date degli eventuali rinvii - ha cancellato le prenotazioni fino ad aprile o maggio. Più che un Sos è un vero e proprio grido d'allarme quello che ieri hanno lanciato il direttivo provinciale di Federalberghi-Ascom e il Consorzio Pordenone Turismo. Una situazione che la presidente degli albergatori pordenonesi Giovanna Santin non ha esitato a definire «semplicemente drammatica». Una riunione d'emergenza quella convocata ieri nella sede Ascom di via San Valentino per cercare di correre ai ripari e affrontare la situazione nelle prossime settimane. In diversi hotel - Federalberghi Pordenone rappresenta oltre l'80% del sistema dell'accoglienza del territorio, il che equivale a circa settemila posti letto - i titolari sono stati già costretti a mettere in ferie o a utilizzare i permessi per il personale in un settore privo di ammortizzatori sociali.
LEVA FISCALE
L'appello è alle istituzione, Comune e Regione in particolare. La richiesta è di incontri a brevissimo per cercare le possibili soluzioni. Gli albergatori pensano alla leva fiscale e chiedono uno slittamento dei pagamenti di tasse e imposte. A partire da quelle locali, come Imu e tassa rifiuti. «Il rinvio - spiega la presidente Giovanna Santin - di diversi eventi fieristici, del Desing Week, il blocco di tutte le attività del Teatro Verdi, lo spostamento di concerti e di tutte le attività culturali sta avendo ripercussioni pesantissime. Se a questo - sottolinea - si aggiunge il blocco praticamente totale dei viaggi per business nelle aziende la situazione è veramente grave e preoccupante. Ci siano riuniti urgentemente anche per raccogliere le idee e lanciare qualche iniziativa forte di marketing. Dobbiamo rilanciare il nostro territorio. Stiamo pensando a iniziative di promozione per dire che il territorio merita di essere nuovamente riempito e che il nostro sistema dell'accoglienza è qui a braccia aperte pronto a ospitare come sempre avvenuto». Negli ultimi tre giorni le disdette hanno superato il 60, 70 per cento. E per il fine settimane in alcune realtà si arriverà al 90% di stanze vuote. Le voci degli imprenditori dell'accoglienza delle diverse aree territoriali sono univoche. Al tavolo del direttivo c'erano Luciana Ceciliot (Hotel Luna, Fontanafredda), Luciano Marzinotto (Hotel Montereale, Pordenone), Aldina Ivan (Hotel Prata Verde, Pata) Michela Cristofori (Hotel Sporting, Casarsa). Nel territorio provinciale gli alberghi sono in ginocchio. Sono bastati quattro giorni di emergenza Coronavorus e il settore è Ko.
TURISMO PIEGATO
Giampiero Zanolin, vicepresidente del Consorzio Pordenone Turismo, oltre che titolare dell'Hotel Moderno in città, non ha dubbi: «Il messaggio deve essere quello della positività, dell'accoglienza. Faremo tutte le azioni di marketing necessarie per rilanciare il territorio e le nostre strutture. Ma è chiaro che da soli non potremo farcela. Chiederemo il supporto sia delle istituzioni che del mondo del credito rispetto a possibili dilazioni dei mutui in corso. Ma bisognerà partire dagli enti locali, Comuni e Regione. Servirà ragionare subito su uno slittamento delle scadenza fiscali. Misure che per noi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi saranno necessari come l'ossigeno».
D.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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