Gli Ordini: un guasto può accadere ma ormai sono criticità strutturali

Martedì 28 Gennaio 2020
Gli Ordini: un guasto può accadere ma ormai sono criticità strutturali
LE REAZIONI
UDINE «Un guasto può sempre succedere, ma ormai siamo di fronte a dei problemi strutturali». Il presidente dell'Ordine dei medici di Udine, Maurizio Rocco commenta così il blocco di ieri mattina del sistema informatico della sanità regionale. «Intervenendo sulla nuova riforma sanitaria abbiamo detto a più riprese che era giocoforza assolutamente indispensabile ristrutturare la rete informativa. Se i professionisti non riescono a parlarsi, se devono passare le giornate tornando alla Preistoria, siamo veramente messi male. Servono investimenti importanti. È una delle priorità». Anche il suo collega Guido Lucchini, che guida l'Ordine pordenonese, ritiene indispensabile porre rimedio a queste criticità. Ieri mattina, spiega, «c'è stato un rallentamento del sistema molto forte, anche per quanto riguarda le ricette dei medici di medicina generale e l'invio dei certificati di malattia. Il blocco si è risolto in tarda mattinata. Nei nostri studi, soprattutto in questa stagione, accedono molti pazienti e naturalmente protestano, se sono costretti a tornare, quando capitano disservizi come questi, che pure non dipendono dai medici e dagli infermieri, ma da una defaillance del sistema informativo. Se solo per stampare una ricetta il medico deve aspettare mezzo minuto, non è banale: se il ritardo si moltiplica per tutte le ricette, può venir fuori anche un'ora e mezza di ritardo e questo si riversa nel malcontento da parte dei cittadini». A Udine, invece, spiega Rocco, «non mi risulta che oggi (ieri ndr) ci siano stati problemi per i medici di base, ma alcuni giorni fa era tutto bloccato e non riuscivano a mandare le ricette per via telematica». Va detto, tuttavia, che gli addetti ai lavori si sono dati da fare per minimizzare i disagi. A Udine, per esempio, nonostante il sistema a singhiozzo, l'Azienda fa sapere che i prelievi sono stati completati e che gli stessi operatori, di fronte al ko del sistema di pagamento, hanno suggerito a diversi utenti di fare le visite programmate e di saldare il ticket in seguito. Sguinzagliando tutti gli addetti disponibili nelle sale di attesa, insomma, l'Asufc fa sapere di aver cercato di informare al meglio i cittadini.
LA POLITICA
«Mi meraviglio che, dopo anni e anni che continuano questi black out informatici, se ne verifichi un altro come questo. Anche in passato si sono verificati problemi a livello di applicativi delle singole Aziende, che hanno ritardato l'attività clinica», sbotta il consigliere regionale Walter Zalukar, che siede in maggioranza. «Mi stupisce che, dopo anni di problemi, non si sia pensato ad un modo per mettere in sicurezza il sistema, che continua ad andare in tilt», dice Zalukar che giovedì preannuncia un'interrogazione a risposta immediata sui tempi di attesa («I numeri delle ultime relazioni in terza commissione consiliare risalgono al 2016 e il sito che riportava i dati in tempo reale è aggiornato a febbraio 2015», sostiene). Sulle grane informatiche, è critico anche Andrea Ussai (M5S): «Ci avevano promesso di risolvere i problemi della rete già da tempo, ma il fatto che continuino a ripetersi non ci rassicura. In qualche maniera si elogia sempre il personale della sanità, ma bisogna fornire degli strumenti per farli lavorare in sicurezza».
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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